È stata rinviata al 7 settembre l’udienza preliminare per i tre minorenni accusati di tentato omicidio per il caso dello studente di Palermo, Mauro Glorioso di 23 anni, gravemente ferito dopo essere stato colpito da una bici lanciata ai Murazzi del Po. Il tribunale prima di decidere sulla richiesta di messa alla prova farà svolgere sugli imputati una approfondimento psicologico e psichiatrico.
I tre sono stati interrogati, oggi, e a molte domande hanno risposto con dei «non ricordo». Secondo il procuratore Emma Avezzù, che si è opposto all’ipotesi di procedere con la messa alla prova, sono rimasti «impassibili» e «non hanno raggiunto la consapevolezza di ciò che hanno fatto».
«Se ci limitiamo a una pena detentiva - ha spiegato l’avvocato Michele Ianniello, che difende gli imputati con l’avvocato Domenico Peila - rischiamo di non risolvere la situazione di questi ragazzi. Serve un altro tipo di percorso, magari coinvolgendo una comunità».
Anche i legali di parte civile, Simona Grabbi e Alessandro Argento, si sono detti di parere contrario rispetto alla messa alla prova e, fra l’altro, hanno fatto riferimento a delle chat in cui i ragazzi, nei giorni successivi, si scambiano frasi come «speriamo che non arrivi madama (la polizia - ndr)» e «adesso non potrò più andare in centro». Il padre dello studente ferito è intervenuto in aula e ha sottolineato che sebbene si aspettasse delle parole di scuse ha sentito soltanto dei «non ricordo».
I ragazzi, in carcere dallo scorso febbraio dopo essere stati fermati dai carabinieri, provengono da un quartiere periferico di Torino. Il papà di uno di loro, detenuto a sua volta, ha seguito l’udienza scortato dalla polizia penitenziaria.
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