Pian piano anche tutto ciò che ruotava intorno a Vasco, si spegne, torna al proprio posto, va via. Proseguono così le operazioni di smantellamento del palco di Vasco Rossi. Da tempio della musica, il Renzo Barbera sta lentamente tornando alla sua forma originale, pronto ad ospitare nuovamente le partite del Palermo.
La seconda giornata di lavoro è frenetica (mai quanto quella che ha caratterizzato la fase di montaggio) e il prato comincia ad essere liberato dalle pedane di protezione. In attesa di capirne le condizioni, per adesso delle due date rimangono i ricordi e la consapevolezza del potenziale dell’impianto di viale del Fante, seppur subordinato a necessari lavori di restauro. E l’indotto che il grande evento ha portato in dote alla città: «Abbiamo portato una ricaduta economica sulla città stimata in oltre 20 milioni di euro, di cui almeno 100 mila euro di sola tassa di soggiorno per le occupazioni alberghiere - commenta Carmelo Costa, che per Musica da Bere ha organizzato i due concerti in collaborazione con Live Nation, ovvero la produzione del tour nazionale -. Nei prossimi giorni pubblicheremo i dati del rilevamento che abbiamo chiesto a Federalberghi e Ascom». E aggiunge: «Il percorso è ottimizzare i costi e limitare la burocrazia, non il contrario». Il riferimento va ai problemi che «ogni grande evento incontra, non esiste l’organizzazione perfetta. Mi piacerebbe portare qui un artista internazionale, ma dopo questa esperienza, per il futuro, tanti aspetti vanno ridefiniti». Aspetti che forse non sono andati giù, ma che saranno affrontati in sede privata con l’Amministrazione comunale. Intanto, Costa si gode il momento e la risposta della città alla manifestazione: «Sui social siamo stati inondati di tantissimi messaggi di ringraziamento, molti complimenti. Su 74 mila persone i palermitani erano circa 20 mila. E si sono fatti sentire allo stadio. Ma, fra i palermitani - prosegue -, permettetemi di ringraziare le tante maestranze che hanno lavorato per quasi due settimane all’evento con un entusiasmo encomiabile: alcuni non avevano mai visto una siffatta produzione. Con tanti siamo diventati amici». E tra dieci giorni è il turno di Checco Zalone, anche lui targato Musica da Bere: «Ritorno in città con i due spettacoli di Zalone al Teatro di Verdura - ricorda - genere, ambiente e pubblico certamente diversi, ma non di minore importanza».
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