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A Palermo turni della raccolta rifiuti saltati, la Rap: recupereremo entro la settimana

«La settimana scorsa c’è stato un rallentamento - ammette il presidente Giuseppe Todaro -. C’è un problema di carenza di personale nell’azienda e solo attraverso progetti mirati, concordati con i sindacati, riusciamo a servirci di extra-orari di lavoro. Nel cambio di programmazione, c’è stato un buco di un paio di giorni»

Mancanza di personale e conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini fuori dagli orari previsti. Sono queste le motivazioni, secondo il presidente di Rap, Giuseppe Todaro, dei ritardi nella raccolta dei rifiuti in alcune zone di Palermo, dove la differenziata non è ancora arrivata e i cittadini si servono ancora dei cassonetti in strada.

Ma i residenti e i commercianti dei quartieri popolari e delle periferie, dove il problema del mancato ritiro della spazzatura è avvertito maggiormente, più che motivazioni chiedono soluzioni. L’alta temperatura dei questi giorni ha aumentato i disagi perché i cattivi odori provenienti dai cassonetti, straripanti di immondizia indifferenziata, con rifiuti organici in putrefazione, sono arrivati fin dentro alle abitazioni e agli esercizi commerciali.

«La settimana scorsa c’è stato un rallentamento - ammette Giuseppe Todaro, presidente di Rap -. Come è noto, c’è un problema di carenza di personale nell’azienda e solo attraverso progetti mirati, concordati con i sindacati, riusciamo a servirci di extra-orari di lavoro. Nel cambio di programmazione, c’è stato un buco di un paio di giorni che ha creato disagi. Il cittadino deve avere però la consapevolezza che il bene è comune. Se tutti rispettassimo un po’ più le regole, compresi gli orari di conferimento, la nostra sarebbe una città più pulita».

Dalla Rap rassicurano: tutto sarà risolto entro questa settimana. I primi recuperi di itinerari di raccolta saltati sono stati recuperati e i cassonetti sono stati svuotati. In alcune zone Rap è intervenuta con conferimenti straordinari. Ma tutta la zona Bonagia deve ancora fare i conti con i cassonetti che non riescono più a contenere altri sacchetti di immondizia. Chi va a conferire i propri rifiuti, è costretto a lasciarli ai piedi del cassonetto, sopra il marciapiede o in alcuni casi, come in via Perpignano o in via Libero Grassi, nella zona della Zisa, nella carreggiata, invasa dai sacchetti e percorribile dalle auto e dai pedoni solo in parte. Non c’è più spazio dentro ai cassonetti e non rimane che abbandonare i rifiuti in strada.

In via Pio La Torre e in via Salemi, che circondano la scuola media Antonio Ugo, vi sono davvero rifiuti di ogni tipo. Non solo sacchetti contenenti ogni tipo di materiale, senza parvenza alcuna di differenziata, ma ai lati dei cassonetti che non possono più contenere altro, anche un cumulo di ingombranti, tra cui una sedia e due materassi. Preoccupati di un’emergenza sanitaria per la quantità di rifiuti non raccolti in questi giorni anche i residenti dei quartieri Zen, Tommaso Natale, Acqua dei Corsari, Sperone e Borgo Vecchio, dove da giorni giace un’enorme catasta di rifiuti ingombranti all’incrocio con via Dalia. Cumuli di spazzatura nei pressi dei cassonetti nella zona di Brancaccio. Invasa totalmente dai rifiuti via Pecori Giraldi. A Cardillo, tra Tommaso Natale e San Lorenzo, è diventato impossibile percorrere un lato della strada e pericoloso transitare con i mezzi perché metà strada è interdetta dai rifiuti, nonostante la via sia percorribile in entrambi i sensi di marcia. Ogni anno, a inizio stagione estiva, il timore della città è sempre lo stesso: emergenza rifiuti e pericolo sanitario e ambientale.

Le foto sono state scattate da Alessandro Fucarini il 12 giugno 2023

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