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Palermo, pagati gli stipendi ai quasi settecento dipendenti dell'Amap

La protesta dei lavoratori Amap in piazza Pretoria a Palermo

Pagati, finalmente. Ieri mattina gli stipendi dei quasi settecento dipendenti dell’Amap erano già sui conti correnti dei lavoratori. Erano stati bloccati all’ultimo momento in seguito al sequestro di beni e conti correnti dell’azienda scattato per ordine della magistratura. Secondo un’inchiesta, infatti, gli amministratori della società avrebbero nascosto alcune informazioni su un’altra indagine per inquinamento. E così la Bei (la banca europea degli investimenti) avrebbe erogato il prestito di 20 milioni senza - questa è l’accusa - essere stata messa nelle condizioni di non potere decidere liberamente, sulla base di informazioni complete.

Ne è seguito un sequestro per equivalente che ha paralizzato tutto. Il legale, Giovanni Di Benedetto, insieme all’amministrazione comunale, si sono adoperati per sbloccare fra le altre cose, anche il conto corrente da cui partono i bonifici per pagare le mensilità. La Procura europea ha accettato in parte le richieste. Fra cui la possibilità di erogare i salari. E così è stato. Sulla base del budget consultabile sul sito di Amap Spa, ogni anno il costo per il personale è di 46 milioni di euro, comprensivi di oneri sociali, tasse e Tfr. Qualcosa come 3,8 milioni all’anno; si calcola che gli stipendi netti siano complessivamente di poco superiori ai 2 milioni.

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