
Aveva letteralmente strappato la bambina di appena un anno dalle mani della mamma, sua amica ma prostituta di mestiere e senza alcuna dimora, per affidarla a una famiglia di Bagheria - composta da un uomo e da una trans – che si era presa cura in maniera amorevole della piccola. Il gesto, dettato dalla consapevolezza che era necessario fare qualcosa per offrire un futuro migliore alla piccola, era però costato la denuncia per sottrazione di minori a una trentenne residente in via Danisinni che rischiava di finire in carcere. Ora è stata assolta da ogni accusa davanti alla seconda sezione penale del Tribunale: il giudice Luisa Emanuele Di Torralta, che ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Salvatore Ferrante, ha infatti accertato che il reato è stato effettivamente commesso ma ha stabilito allo stesso tempo che è stato provocato dello stato di necessità.
Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Fabio Geraci
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