Quel marciapiede era una vera e propria trappola. Invisibile perché coperto dalle foglie ma soprattutto sconnesso e dissestato tanto da procurare varie lesioni e la frattura del femore destro a un giovane allora minorenne, peraltro già affetto da una parziale difficoltà di deambulazione a causa di una precedente malattia. A distanza di quasi dieci anni dal fatto il giudice onorario Antonina Maria Aiello della terza sezione del Tribunale ha condannato il Comune, nella persona del sindaco pro tempore, a versare al ragazzo – assistito dagli avvocati Renato e Ruggero Siciliano - un risarcimento di poco più di 72 mila euro per i danni fisici che ha dovuto sopportare oltre al pagamento di tutte le spese legali.
Un servizio di Fabio Geraci sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia