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Palermo, il presidente della Rap dopo la morte dell'operaio: «Più vigilanza a tutti i livelli»

Mohamed Boujdouni, marocchino, aveva 47 anni. Lavorava per una ditta che si occupa della manutenzione degli autocompattatori per la raccolta dei rifiuti. I sindacati: ora basta

«Chiederò maggiore vigilanza a tutti i livelli e un’attenzione senza deroghe al rispetto delle norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Bisogna intervenire sulla prevenzione, non possiamo più indignarci quando veniamo letteralmente travolti da una tragedia». Lo ha detto Giuseppe Todaro, il presidente della Rap, l'azienda che gestisce il servizio rifiuti a Palermo, non appena appresa la notizia della morte dell’operaio della Eurotech, azienda che fornisce servizi di manutenzione alla Rap.

Todaro ha detto anche che «quanto accaduto è inaccettabile. Non si può morire così e, soprattutto, non si può morire di lavoro. Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia di Mohamed Boujdouni, ennesima vittima innocente di un sistema che purtroppo non funziona come dovrebbe».

L'incidente

I vigili del fuoco hanno ricostruito ciò che è successo. Erano all'incirca le 13, il personale del distaccamento cittadino di Brancaccio è intervenuto presso l’officina incaricata della manutenzione degli autocompattatori della Rap, in via Ingham, nella zona industriale proprio di Brancaccio. L'operaio, durante i lavori di manutenzione, è rimasto incastrato all’interno del compattatore. L’operaio coinvolto nell’incidente, Mohamed Boujdouni, di Marrakech, è un uomo di origini marocchine di 47 anni. Non è ancora del tutto chiara la dinamica dell’incidente. Il personale dei vigili del fuoco ha provveduto a liberare l’operaio che è rimasto bloccato all’interno del compattatore ed affidarlo alle cure del personale del 118, cha ha effettuato un disperato tentativo di rianimazione. Sul posto erano presenti i tecnici dell’Asp Palermo–Uoc Prevenzione e sicurezza negli ambienti e luoghi di lavoro, personale dell’Arma dei carabinieri nonché il magistrato di turno. Le indagini sono condotte dai carabinieri. L’area è stata sequestrata e sul corpo della vittima è stata disposta l'autopsia. I tecnici dell’Asp di Palermo che si occupano della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro dovranno verificare se siano state rispettate le norme.

La Cgil

«Esprimiamo dolore e rabbia - dicono la segretaria della Cgil di Palermo Laura Di Martino, il segretario generale Fiom Palermo Francesco Foti e il segretario Fp Cgil Palermo Andrea Gattuso - per l'ennesimo incidente sul lavoro, siamo vicini alla famiglia e ai colleghi di lavoro e vogliamo capire cosa sia accaduto. Chiediamo al sindaco di convocare un tavolo con le società partecipate del Comune per un monitoraggio della catena degli appalti e per verificare le condizioni di regolarità all’interno delle aziende sotto il profilo delle norme contrattuali, previdenziali e della sicurezza». , caduto in un autocompattatore. I segretari di Cgil, Fp Cgil e Fiom si sono recati in delegazione questo pomeriggio sul luogo dell’incidente mortale, in via Ingham. «Siamo stati dietro ai cancelli dell’azienda, per assumere qualche elemento in più, per capire la dinamica dell’incidente che ha causato la morte dell’operaio. La verifica sul rispetto delle condizioni di sicurezza potrà arrivare solo dalle indagini e dai rilievi in corso - aggiungono Laura Di Martino, Francesco Foti e Andrea Gattuso -. Abbiamo appreso che si è trattato di una morte atroce, cruenta, che allunga la lista degli incidenti mortali e che ci spinge a chiedere interventi urgenti per garantire la sicurezza sul lavoro. Dall’esterno abbiamo solo visto una fabbrica fantasma, che non presenta nemmeno un’insegna identificativa. E non abbiamo nessun iscritto tra i lavoratori».

La Uil

Per Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, «è inaccettabile morire così, sul posto di lavoro. In attesa che vengano chiarite le cause di questo tragico incidente, ribadiamo ancora una volta che applicare le norme e rispettare le regole è fondamentale per salvare molte vite. È importante, per questo, condividere il valore della cultura della sicurezza, della prevenzione e alzare il livello di attenzione sul tema con il confronto, l’informazione e la formazione. Non possiamo permettere che anche una sola persona si infortuni o perda la vita sul posto di lavoro. Ed è per questo motivo che insistiamo nelle nostre rivendicazioni. Chiediamo che aumentino i controlli, le ispezioni e gli ispettori. E che si inaspriscano le sanzioni per chi, violando le norme sulla sicurezza, provoca incidenti mortali».

La Cisl

Secondo i segretari generali Cisl Palermo-Trapani Leonardo La Piana e Fim Cisl Palermo-Trapani Antonio Nobile «serve una strategia sinergica per frenare questa piaga. I rilievi in corso delle autorità competenti - spiegano - verificheranno se le condizioni di lavoro dell’operaio garantivano la sua sicurezza ma intanto la vicinanza che ad ogni vittima viene espressa, deve essere accompagnata dai fatti e quindi da interventi veri e risolutivi di questa grande emergenza del mondo del lavoro».
Secondo gli ultimi dati Inail già nel mese di gennaio 2023 gli infortuni sul lavoro denunciati in Sicilia sono stati 683. Soltanto a Palermo nel gennaio 2023 se ne contano 406, e nel 2022 sono state 7.774 le denunce di infortuni. Gli incidenti mortali già nel solo mese di gennaio hanno colpito un lavoratore di Palermo, e cinque di tutta la Sicilia, dove lo scorso anno hanno perso la vita in 60. «Non c'è dubbio che il quadro resta grave - concludono La Piana e Nobile -. Serve il massimo impegno sia per potenziare i controlli con un maggior numero di ispettori e un raccordo continuo fra chi è tenuto a vigilare e far rispettare le regole. Formazione, rispetto delle norme, rispetto per la vita dei lavoratori e prevenzione, sono le uniche strade da percorrere per frenare questa emergenza».

 

 

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