
Ha fatto istanza al tribunale del riesame per ottenere l'annullamento dell'arresto Daniela Lo Verde, la preside antimafia della scuola Giovanni Falcone allo Zen di Palermo, arrestata due settimane fa con le accuse di corruzione e peculato.
Secondo la procura europea, che ha coordinato l’inchiesta, la donna si sarebbe appropriata del cibo della mensa scolastica acquistato con i fondi europei e di una serie di tablet e pc destinati ai progetti per gli studenti. Stessa richiesta ha avanzato anche uno dei due coindagati, il vicepreside Daniele Agosta, anche lui accusato degli stessi reati. Non si è rivolta ai giudici, invece, Alessandra Conigliaro, la dipendente del negozio di elettronica che, in cambio di regali ai due dirigenti scolastici, avrebbe ottenuto in esclusiva e in assegnazione diretta le forniture alla scuola. L’udienza davanti ai giudici del riesame non è ancora stata fissata.
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