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Palermo, pena dimezzata alla ladra di cellulari: mancano le querele delle vittime

I giudici della corte d’appello di Palermo hanno condannato a due anni e 5 mesi Sceima Ghozzi, 27 anni, accusata di avere rubato una ventina di telefoni cellulari ai commercianti palermitani dei negozi del centro. In primo grado era stata condannata a 6 anni e cinque mesi.

Il fermo della giovane era scattato a settembre dello scorso anno, dopo lunghe indagini della polizia che hanno passato al setaccio decine di video dove si vedeva la donna che portava via gli smartphone mentre gli impiegati erano impegnati a servire i clienti.

L’avvocato Francesco Lo Nigro in appello ha chiesto di escludere una serie di aggravanti per difetto di querela, una delle novità introdotte con la «riforma Cartabia». Molte vittime non avrebbero presentato una formale querela. Da qui il dimezzamento della pena inflitta alla donna che dovrà pagare le spese sostenute in secondo grado da una delle vittime del furto in un supermercato in via Ingham che si è costituita parte civile nel processo.

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