
L’Associazione nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie Antonino Caponnetto esprime «sconcerto e preoccupazione di fronte alla vicenda che ha portato all’arresto della preside palermitana Daniela Lo Verde (che era alla guida della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, ndr) e alle imputazioni gravissime che si delineano a suo carico. Nell’esprimere fiducia nella azione della magistratura e nella convinzione che le condotte della preside saranno compiutamente accertate, l’associazione intende ribadire che il contrasto alla criminalità mafiosa - che deve esprimersi senza tentennamenti in ogni occasione e sede, a partire anche e proprio dalle scuole - è impegno irrinunciabile per la democrazia e la convivenza civile». «In attuazione delle proprie finalità statutarie ed a conferma del proprio quotidiano impegno antimafia, l'associazione si costituirà parte civile nel processo che deriverà dalle indagini in corso», spiega la segretaria nazionale Simona Ricotti.
Nei giorni scorsi anche la Quarto Savona 15, guidata da Tina Montinaro, aveva annunciato il proposito di costituirsi parte civile.
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