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Palermo e l'allarme crack: le giovani vite spezzate di Serena, Giulio e Diego

Manifestazione contro il crack a Ballarò

Insieme fino alla fine, amici nella vita e accomunati dallo stesso destino nella morte. Giulio Zavatteri e Diego Mancuso, due diciannovenni di Palermo con famiglie che li adoravano e sostenevano, hanno cercato «qualcos’altro» nella droga che li ha traditi. Uccisi da overdose di crack a distanza di tre mesi l’uno dall'altro.

Figli amati che non ci sono più e altri figli che rischiano di diventare vittima della dipendenza dalla droga. A Giulio, scomparso tre mesi prima, Diego aveva dedicato un brano rap con un testo possente che ha fatto venire i brividi a tutti quelli che affollavano a marzo il Teatro Massimo nella serata dedicata alla «Casa di Giulio», la struttura di accoglienza che Francesco Zavatteri, il papà del ragazzo, vorrebbe creare a Ballarò. Un messaggio chiaro, tra dolore e speranza: i genitori devono parlare con i loro figli e le istituzioni non devono lasciare soli i ragazzi e le loro famiglie. A dicembre del 2022 l'overdose di crack, acquistato sempre a Ballarò, aveva ucciso Serena.

Dopo il decesso della giovane e i sequestri operati dalle forze dell’ordine, nei quartieri dove lo spaccio è pane quotidiano, come lo Sperone, il prefetto Maria Teresa Cucinotta aveva convocato un vertice con i rappresentati delle forze dell’ordine, esponenti del Comune e magistrati della procura dei minori per mettere in campo un piano di contrasto al fenomeno.

L’allarme crack era finito anche nella relazione del procuratore generale, Lia Sava, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: «Aumentano i reati di criminalità comune, in particolare le rapine - aveva detto il magistrato -. Nella zona del centro storico ci sono centinaia di reati contro il patrimonio realizzati da bande criminali composte anche da minorenni, a volte in stato di astinenza. Le forze dell’ordine sono impegnate nel contrasto allo spaccio, ma lo sforzo titanico dovrà proseguire perché le piazze di smercio del crack sono diventate un'emergenza di proporzioni ingenti che rischia di annientare il nostro futuro generazionale di soggetti più deboli».

Oltre all’elevata disponibilità di cocaina in Europa, le segnalazioni indicano che il crack potrebbe aumentare e attualmente in diverse città e paesi è rilevato tra i consumatori più vulnerabili. Il crack è solitamente fumato, ma può anche essere iniettato per via parenterale comportando una serie di danni alla salute e alla società (ad esempio, malattie infettive e violenza). Le tendenze a lungo termine indicano che, secondo le stime, nel 2020 in Europa 7.000 consumatori si sono sottoposti a trattamento per problematiche crack-correlate, il triplo rispetto al 2016.

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