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Palermo, il blitz antidroga a Ballarò: schiavi del crack reclutati come pusher

Spaccio di droga a Ballarò, a Palermo

Un mercato delle dosi aperto dalle 13 alle 3 di notte, un’attività di spaccio e consumo di droghe a ciclo continuo nell’area di Ballarò all’interno del perimetro delimitato dalle vie Mongitore, Nunzio Nasi e piazza Lucrezia Brunaccini. Un affare criminale con pesantissime ricadute sociali e sanitarie. Nell’ordinanza di custodia dell’operazione Fairo con 25 indagati (4 in carcere, 5 ai domiciliari, 7 obblighi di dimora e 9 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), il gip Rosario Di Gioia usa toni allarmati soprattutto sul fronte della sempre crescente diffusione del crack, sostanza sintetica dagli effetti devastanti sull’organismo: «In città l’incremento delle vendite di crack ha avuto un andamento costante negli ultimi anni dovuto sia all'aumento dell'offerta in strada, sia al prezzo sempre più abbordabile. Mentre per la dipendenza dall'eroina sono stati fatti passi da gigante, ottenendo ottimi successi, per il crack non è così. In molti casi, per bloccare la dipendenza, servono dei ricoveri e lunghi periodi di riabilitazione. Al momento, la ricerca è indietro e non sono stati messi a punto trattamenti medici e risposte psicoterapeutiche davvero efficaci».

Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Virgilio Fagone

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