Confermata dalla terza sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta dal giudice Antonio Napoli, la sentenza del tribunale di Termini Imerese, che aveva condannato a 5 anni don Vincenzo Esposito, sacerdote di 64 anni originario di Caltavuturo. Il reato contestato è induzione alla prostituzione minorile. La sentenza, inoltre, riforma parzialmente la decisione emessa il 22 giugno 2020 dal tribunale, appellata dall’imputato ma anche dalle parti civili. Padre Esposito è stato condannato così pure al risarcimento del danno in favore di un’altra «persona offesa», esclusa nel primo giudizio.
Don Vincenzo Esposito è stato, inoltre, condannato al pagamento delle spese processuali nonché alla rifusione delle spese di lite in favore di ciascuna parte civile appellante: per ciascuno 14 mila euro oltre spese generali, più 800 euro, oltre le spese generali, in favore delle altre parti costituite. Attualmente il prete è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari nell’abitazione di un familiare a Termini Imerese.
Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Fabio Lo Bono
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