Aveva già tentato di avvelenare la madre nel novembre scorso, alcune settimane prima di mettere in atto il folle piano sfociato nel delitto. La posizione della ragazza di 17 anni accusata di avere ucciso la mamma, l'insegnante Teresa Spanò di 55 anni, la notte del primo gennaio scorso nel loro appartamento di corso Butera a Bagheria, si aggrava: i magistrati della Procura per i minorenni, coordinati dal capo dell'ufficio Claudia Caramanna, adesso le contestano anche la premeditazione, di avere pianificato cioè l'omicidio. La giovane è stata trasferita in carcere a Roma dopo avere lasciato, così come disposto dal gip, la comunità protetta di Caltanissetta in cui era stata inviata inizialmente.
Il movente del delitto non è stato del tutto chiarito ma di certo madre e figlia litigavano da tempo. La sera del primo gennaio, dopo l'ennesimo scontro, la giovane sarebbe entrata in azione miscelando il farmaco in abbondanza nel piatto di purè. Dopo avere stordito la madre, l'avrebbe finita strangolandola. Poi, in preda a una tragica carica di rabbia e ferocia, avrebbe infierito sul corpo con un coltello.
Un servizio di Virgilio Fagone sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi
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