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Indagato il medico curante di «Andrea Bonafede»: la vita di Messina Denaro in ospedale

Matteo Messina Denaro in un selfie in clinica

Il giorno dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro proseguono le indagini del Ros dei carabinieri coordinate dal procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Che hanno iscritto nel registro degli indagati anche Alfonso Tumbarello, 70 anni, medico in pensione, di Campobello di Mazara: aveva in cura «Andrea Bonafede», il nome utilizzato da Matteo Messina Denaro per ricevere le cure anticancro alla clinica La Maddalena di Palermo.

Tumbarello era il medico di base di «Andrea Bonafede» ed erano firmate da lui le prescrizioni mediche per le cure dell’ex super latitante. Secondo la Procura, sarebbe stato a a conoscenza della messinscena. Lo studio del medico è stato perquisito e ieri il professionista è stato sentito dagli investigatori. Proprio a Campobello è stata trovata la casa-covo dell’ex latitante, setacciata in queste ore dai carabinieri del Ris.

Messina Denaro arriva alla Maddalena per la prima volta nel gennaio 2021. Il 13 novembre 2020 era stato operato per un cancro al colon all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. Nella clinica palermitana i medici gli fanno una risonanza magnetica e scoprono che ha metastasi al fegato. Il «male» non è stato estirpato. Cominciano quattro cicli di chemio da gennaio ad aprile sul paziente che pesa 68 kg per 177 cm di altezza. Il 4 maggio 2021 viene operato per la resezione di alcune metastasi. Lui si raccomanda prima dell’intervento: «Forza dottore ce la facciamo. Mettetemi a posto che devo tornare in palestra».

Poi ringrazia appena si risveglia. E lascia pure delle latte di olio extravergine di oliva per i sanitari. Per loro è un paziente come tutti gli altri. Alcuni si fanno pure dei selfie con lui. Cominciano quindi altri cicli di chemioterapia: 12 nel 2021 e 10 nel 2022. E deve continuare anche quest’anno. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio oggi ha detto che le cure verranno assicurate.

È un uomo elegante Matteo Messina Denaro, che in reparto aveva la giacca da camera, indossava soprabiti in pelle con camicie stile hawaiano, parlava del suo amore per le donne. Aveva detto di avere due figlie che però vivevano fuori e di non avere altri parenti. Le restrizioni per il Covid hanno contribuito a non fare sorgere troppi sospetti durante il ricovero. L’uomo non riceveva visite, ma in ogni caso i familiari non sarebbero potuti entrare.

Anche i pazienti che lo hanno conosciuto lo ricordano come una persona affabile. A una donna che faceva chemio con lui avrebbe pure chiesto il numero di cellulare. «Stavamo nella stessa stanza - ha raccontato - era una persona gentile, molto gentile». E poi aggiunge: «Ci sono anche mie amiche che hanno il suo numero di telefono, lui mandava messaggi a tutti. Ha scambiato messaggi con una mia amica fino a questa mattina (ieri, ndr)».

Tante, anche, le curiosità, come il montone griffato che il boss vestiva ieri, il giorno dell’arresto, un giubbotto del valore di 10 mila euro. Ma su questo, come sull’orologio da 30-35 mila euro, non ci sono misteri. Anzi. Proprio la sua passione per il lusso è stata decisiva per l’identificazione di Messina Denaro.

 

 

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