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Finti incidenti con fratture vere, truffe anche al Nord: condannati 16 «spaccaossa»

Sedici condanne e quattro assoluzioni. Con questa decisione del gup Clelia Maltese si è chiuso il processo in abbreviato a una banda che simulava incidenti stradali per truffare le compagnie di assicurazione in diverse province italiane tra le quali Palermo, Novara, Torino, Vercelli e Milano. Le indagini sono state condotte dai poliziotti del commissariato palermitano di Brancaccio e hanno svelato l’esistenza dell’ennesima maxitruffa alle compagnie. In alcuni dei raggiri gli indagati procuravano a persone compiacenti fratture agli arti per rendere più convicente la ricostruzione del sinistro. Negli anni sono state diverse le organizzazioni criminali di «spaccaossa» che hanno usato questo escamotage e sono state smascherate dagli inquirenti.

L’inchiesta che ha portato al processo odierno è partita nell’aprile 2020, quando un uomo cercò di aprire un conto corrente all’ufficio postale di via Galletti, a Palermo, utilizzando una carta d’identità taroccata. Alle indagini hanno collaborato due delle persone che hanno acconsentito a subire menomazioni e fratture per intascare il premio dell’assicurazione.

I condannati

Sono stati condannati: Matteo Corrao a 8 anni e 4 mesi, Vincenzo Maccarone a 8 anni, Giuseppe Zizza a 8 anni, Girolamo Faia a 5 anni, 9 mesi e 10 giorni, Luca Poerio a 4 anni e 8 mesi, Giuseppe Messina a 2 anni 8 mesi, Vincenzo Aiello a 8 mesi, pena sospesa, Giuseppa Ales a 1 anno, pena sospesa, Domenico Baldo a 1 anno e 4 mesi, pena sospesa, Lorenzo Catalano 1 anno e 8 mesi, pena sospesa, Franca Silvana Gnoffo a1 anno, pena sospesa, Ferdinando Lo Iacono a 1 anno, pena sospesa, Antonio Mussumarra a 1 anno, pena sospesa, Salvatore Picone a 1 anno e 4 mesi, pena sospesa, Rita Scasso a 1 anno, pena sospesa, Maria Spinelli a 1 anno, pena sospesa.

Gli assolti

Sono stati assolti Giovanna Pisciotta, Lucia Pancari, Angelo Geloso e Rosolino Napoli.

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