C'è un popolo di volontari che prega per Biagio Conte. C'è una città in ansia per il fondatore della Missione speranza e carità di Palermo, le cui condizioni sono sempre più gravi. Il missionario laico, che a settembre ha compiuto 59 anni, da alcuni mesi è malato di cancro al colon. La sua stanza della Missione di via Archirafi sembra più la camera di un reparto ospedaliero e attorno a lui vegliano i volontari che fanno sentire le loro preghiere, il loro calore. Biagio Conte da giorni beve pochissimo e non mangia quasi nulla. Ma sarebbe cosciente, sebbene sulle sue condizioni non trapeli nulla dalla Missione. "Per il momento siamo in silenzio e preghiera e meditiamo tutto nel cuore come Maria". Questo è l'unico segnale che arriva dalla struttura di via Archirafi. Parole di evidente preoccupazione ma che nascondo anche un filo di speranza. Dopo le visite dell'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice e del cardinale emerito Paolo Romeo, le porte del centro che da sempre accoglie i poveri, sono rimaste chiuse. Chiuse raccogliendo tutto il silenzio e le preghiere di chi per anni ha seguito Biagio Conte nel suo cammino. Nei mesi scorsi era stato proprio il missionario ad annunciare la sia malattia e lo aveva fatto chiedendo di pregare per lui. Il suo l'ultimo messaggio è arrivato proprio a ridosso del Natale, quando aveva chiesto aiuto per il pagamento delle bollette di gas e luce lievitate nelle comunità per poveri da lui gestite.