Il ricordo di Piera Napoli, trentatreenne uccisa dal marito il 7 febbraio dell’anno scorso, a Palermo, è ancora vivo tra chi la conosceva. «È passato un altro mese, e pensare che ne passeranno tanti altri ma il cuore fa male come quasi due anni fa». Sono le parole che Assunta Mercurio, amica della giovane cantante neomelodica, ha voluto affidare ai social: parole che grondano di tristezza e rassegnazione, che non potranno mai «chiudere questa ferita. La tua famiglia non si abituerà mai alla tua assenza, i tuoi genitori, i tuoi figli e le tue sorelle».
La condanna del marito all'ergastolo
Lo scorso 20 ottobre il marito, Salvatore Baglione, è stato condannato dalla prima sezione della corte d’Assise, presieduta da Sergio Gullotta, alla pena dell’ergastolo, accogliendo le richieste della procura e della famiglia della vittima. L’omicidio di Piera avvenne nella loro casa a Cruillas, in via Vanvitelli: come emerso dalle indagini, il rapporto con Baglione era ormai logoro a causa soprattutto della convinzione di quest’ultimo che la moglie lo tradisse. E così, la mattina del 7 febbraio 2021, al culmine di una lite, Baglione colpì Piera con decine di coltellate, uccidendola. L'uomo si era premurato di allontanare i tre figli affinché non assistessero al massacro della madre. Poi ripulì il coltello e preparato, a suo dire, una valigia per andare in carcere: tutte manovre e pensieri che non solo hanno permesso di accertare la premeditazione, ma hanno costituito anche la prova che Baglione fosse lucido e perfettamente in grado di intendere e di volere, facendo crollare la tesi del raptus sostenuta dalla sua difesa.
Gli amici e i familiari si stringono ancora alla famiglia di Piera: «Spero solo che adesso hai trovato la tua pace - conclude Assunta nel suo post social -. Dai tanta forza ai tuoi bimbi che ne hanno tanto bisogno e con la tua meravigliosa voce fai cantare tutti gli angeli del paradiso».
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