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La vittoria di un palermitano: potrà adottare un uomo più piccolo di lui di appena 14 anni

Un cinquantunenne palermitano è riuscito ad adottare un trentasettenne, figlio della moglie, sposata in seconde nozze, nonostante tra adottante e adottato ci fosse una differenza di soli 14 anni.

In Italia, per legge, può chiedere di adottare un maggiorenne la persona, coniugata o meno, che non ha discendenti legittimi o legittimati, ha compiuto i 35 anni d'età e supera di almeno 18 anni l'età di chi intende adottare.

L'autorizzazione all'adozione è stata decisa dalla sezione Civile del Tribunale di Viterbo. Dopo aver appreso la manifestazione di consenso dell'adottante e dell'adottando, nonché del coniuge dell'adottante, a sua volta genitore dell'adottando, il collegio laziale, in deroga ai limiti imposti dall'articolo 291 del codice civile, ha accolto totalmente il ricorso dell'avvocato Salvatore Bidera Miceli.

L'appello è stato fondato sulla comprovata affectio familiaris e sulla interpretazione dell'articolo 30 della Costituzione e dell'articolo 8 della Cedu, sancendo che "la differenza di 14 anni tra adottante ed adottato non appare ostativa all'adozione".

"È stata fatta giustizia - dichiara l'avvocato Salvatore Bidera Miceli di Palermo, subito dopo la pubblicazione della sentenza -. Si tratta di una pronunzia giusta ed oculata che ha dato la corretta dignità ai singoli componenti del nucleo familiare, ora correttamente inquadrato nella società”.

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