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Palermo, la targa al giudice Giordano danneggiata: dopo 4 mesi la nuova è pronta

Il danneggiamento della targa dedicata al presidente del maxiprocesso Alfonso Giordano era stato considerato da tutti, Comune di Palermo compreso, un oltraggio alla memoria. Eppure, sono passati 4 mesi e la targa non è ancora stata sostituita. In piazzetta Edison, nel quartiere Matteotti, la tabella riporta ancora gli evidenti segni di vandalismo, impressi con un cacciavite o un chiodo.

«Con il passare del tempo è stata danneggiata ancora di più – segnala lo storico Lino Buscemi, che passa spesso davanti alla villetta -. Il sindaco Roberto Lagalla, appena eletto, aveva promesso che la targa sarebbe stata sostituita a breve, ma è ancora lì». Il primo cittadino, infatti, davanti alla targa deturpata dopo solo un mese dalla inaugurazione, ha dichiarato di «aver provveduto ad attivare tutte le procedure per la sostituzione immediata della targa in memoria del presidente Giordano, per affermare che, di fronte a questi gesti. l’amministrazione comunale non si piegherà, né arretrerà mai di un passo nel contrasto alla criminalità organizzata».

I residenti però manifestano la loro indignazione. È stata installata per rendere omaggio alla memoria del presidente della Corte d’Assise che dal febbraio 1986 al dicembre 1987 aveva seguito il primo grado del maxiprocesso a Cosa nostra nell’aula bunker del carcere Ucciardone, costruita per l’occasione. Fu suo l’incarico di condurre il dibattimento con 475 imputati scaturito dalle inchieste del pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La corte presieduta da Giordano, con giudice a latere Pietro Grasso, poi presidente del Senato, concluse il processo superando anche gli ostacoli procedurali sollevati dai difensori degli imputati. Nei confronti dello stesso presidente venne avanzata la ricusazione. Il verdetto, emesso dopo una camera di consiglio durata 35 giorni, sancì condanne a 19 ergastoli e 2.665 anni di reclusione.

Un uomo scomodo per Cosa nostra che, ancora oggi, vuole cancellare il ricordo di chi ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia. Gli autori del danneggiamento probabilmente non hanno fatto in tempo a terminare l’opera, perché disturbati dall’arrivo di qualcuno, e una frase che inizia con l’articolo «il» è rimasta incompleta. È possibile che i vandali abbiano anche tentato di staccare la targa dalla cancellata. Sulla questione interviene direttamente il sindaco, che conferma a breve la sostituzione della targa. «È pronta – dice il primo cittadino -. È stata consegnata all’Ufficio Toponomastica e nei prossimi giorni si provvederà all’installazione». Ora i residenti chiedono a gran voce un sistema di sorveglianza perché temono che una volta sostituita, la targa possa essere ancora oggetto di atti vandalici.

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