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Il racconto choc di una donna a Palermo: «Mi stavano uccidendo per uno scippo»

Via Enrico Albanese, a Palermo

I rapinatori non hanno esitato a trascinarla sull’asfalto per portarle via la borsa, ma la vittima ha resistito, riuscendo a salvare i suoi beni, ed è rimasta gravemente ferita. Una sera da incubo per una donna di 39 anni, che adesso porta sul volto e nel corpo i segni della brutale aggressione. Oltre a ferite ed escoriazioni, ha riportato anche una frattura a un braccio. L'ennesimo caso di selvaggia violenza a Palermo, una città in cui troppo spesso si fa ricorso alle maniere forti sul fronte dei cosiddetti reati predatori, è andato in scena mercoledì (5 ottobre) poco prima delle 23 in via Enrico Albanese, dove la donna si era incamminata per fare rientro a casa. All'improvviso è stata affrontata da un uomo che le ha sbarrato la strada.

«Mi ha detto “vieni qui” - racconta la donna ancora sotto choc -. Ho provato a scappare ma mi ha immobilizzata. Ho resistito, tentando di riuscire a sfuggire alla sua presa, ma è stato tutto inutile. Voleva la mia borsa, nella quale non c'erano grandi cifre, e non ha esitato a strattonarmi e a spingermi contro il muro. Sono stati attimi interminabili di terrore. Ho gridato e chiesto aiuto, ma mi trovavo in un tratto di via Albanese, tra via Calvi e via Ximenes, con tutte le saracinesche abbassate».

La resistenza della vittima è stata strenua, ma per lei i tormenti sono cresciuti quando sulla scena si è presentato il complice del malvivente a bordo di un’auto. Il bandito, senza mollare la presa, l'ha portata di peso con sé ed è salito sulla macchina. L’uomo alla guida ha premuto sull'acceleratore e la vittima è stata trascinata sull'asfalto per diversi metri. Nel frattempo alcuni avventori dei locali vicini si sono precipitati in soccorso della donna e i banditi hanno preferito scappare a mani vuote, dirigendosi in direzione del porto. Da via Albanese è stato lanciato l'allarme alla polizia e al 118. Sul posto è giunta un'ambulanza che ha trasportato la donna al pronto soccorso dell'ospedale Buccheri La Ferla.

«Gli addetti dell'ambulanza mi hanno fornito la massima assistenza ed hanno anche provato a tranquillizzarmi – aggiunge la donna -. In ospedale, però, non ho ricevuto tutta l'assistenza che mi aspettavo. Alla fine, sono uscita a notte fonda con il braccio ingessato e tante ferite. Ho dolori ovunque, ripercorro le fasi dell'aggressione e sono profondamente turbata. A Palermo mi ero sempre sentita al sicuro, pur usando una serie di accorgimenti, come passare di notte da strade illuminate e con locali aperti. In città c’è troppa violenza, temo che sia venuta meno l’umanità. I rapinatori hanno rischiato di uccidermi solo per tentare di portarmi via la borsa».

Sulla feroce aggressione a scopo di rapina in pieno centro, a due passi dal poco tranquillo quartiere del Borgo Vecchio, sono in corso indagini. Gli agenti hanno ascoltato la donna e alcuni testimoni, sono andati alla ricerca delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati nella zona per tentare di dare un volto agli autori del raid. In base ai primi elementi raccolti, i banditi avrebbero circa trent’anni e avrebbero utilizzato una utilitaria. Accertamenti sono stati avviati nell’area del Borgo Vecchio, rione ad alta densità criminale dove abitano diversi pregiudicati. I poliziotti, anche alla luce delle descrizioni dei banditi fornite dai testimoni, sono al lavoro anche su alcune foto segnaletiche di personaggi con precedenti per rapine e scippi, autori di aggressioni che fanno crescere il senso di insicurezza nei cittadini.

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