Un concorso tormentato finito con un nulla di fatto. Il 30 luglio 2020 l'Arpa Sicilia (l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) pubblica sui suoi canali istituzionali il bando e i requisiti per un concorso pubblico per l’assunzione, a tempo pieno e indeterminato, di 57 persone, per vari profili. La casella postale della responsabile del procedimento si riempie presto di mail ma il 31 agosto – data ultima per la presentazione della domanda – dall'Arpa arriva una nuova comunicazione: considerato l’ingente numero di pec arrivate, al fine di regolarizzare la candidatura alla procedura concorsuale, l'Arpa apre la possibilità di presentare domanda nuovamente. Nuovo giro: dalle 8 del mattino dell'1 settembre 2020 fino alle 13 del 4 “i candidati – si legge nel documento - devono, pena l'esclusione, inviare una nuova istanza corredata di tutti gli allegati e della ricevuta di attestazione della mancata consegna o accettazione pec”. E così fanno in tanti, anche se – tra covid e burocrazia a rilento – passa più di un anno prima che i concorrenti vengano convocati. Le prove preselettive si svolgono tra il 30 novembre e il 2 dicembre 2021, al Padiglione F1 del centro “Le Ciminiere” di Catania e al Cefpas di Caltanissetta . A presentarsi, dei candidati che avevano presentato la richiesta di partecipazione, saranno in pochi. “Se la domanda l'avevano presentata circa quindicimila concorrenti – spiega Giovanni Feliciotti, che ha scritto alla redazione di gds.it – in quei giorni si sono presentati non più di duemila persone. In molti, nel giro di un anno, persero i contatti”. Poi, il 15 dicembre 2021 - con i decreti n. 543 e n.42/2022 redatti dall'Agenzia - la revoca del concorso. In ballo i posti per dieci collaboratori amministrativi, 31 sanitari/tecnici/professionali, nove assistenti tecnici, quattro amministrativi e tre autisti. Il motivo? Un vizio di sostanza. Nel bando di settembre c'erano anche alcune figure professionali – attenenti all'ambito delle professioni sanitarie – che, a seguito di misure normative subentrate durante l'anno che ha preceduto le prove vere e proprie, non erano più reclutabili in quei ruoli. I candidati, intanto, appreso l'annullamento improvviso del concorso non ci stanno e presentano ricorso al Tar. Ma il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia chiarisce le responsabilità, confermando la piena legittimità dell’operato di Arpa Sicilia (con sentenze n. 1226/2022 e 1236/2022). La legittimità viene confermata anche in appello con l'ordinanza n. 00371/2022 REG.RIC. del 09/09/2022. "È stata una scelta sofferta per l'amministrazione che rappresento, in quanto soffriamo di una una grave carenza di personale, ma è stato anche un atto dovuto - sottolinea il direttore dell'agenzia, Vincenzo Infantino -. Riteniamo di aver fatto il bene dell'amministrazione e speriamo di potere avviare presto una procedura nuova, ben strutturata al fine di centrare l'obiettivo che c'eravamo posti".