"Una santa della porta accanto". Questa era suor Rita Lo Faso, la missionaria morta nei giorni scorsi a Marineo. Aveva 84 anni ed è morta a causa di un tumore. Per oltre 40 anni ha prestato servizio missionario in Tanzania. A 18 anni fece parte della Congregazione delle Suore Collegine della Sacra Famiglia, trascorse diversi anni a Marineo e per circa 10 anni si trasferì in Inghilterra per assistere gli immigrati italiani.
Negli anni Ottanta chiese di andare in missione in Tanzania per avviare la comunità missionaria di Migoli dove, insieme ad un piccolo gruppo di suore, realizzò un orfanotrofio, una scuola, un pozzo per attingere acqua e un pronto soccorso. All’inizio degli anni 90, insieme ad un gruppo di marinesi, riunitisi poi nell’Associazione “Carlo Lwanga”, realizzarono, sempre in Tanzania, numerosi progetti insieme ad un gruppo di alunni delle scuole superiori e insegnanti. L'associazione raccoglieva fondi e offerte come frigoriferi, aratri, che poi venivano caricati sui container e inviati in Tanzania.
Suor Lo Faso si trasferì poi a Mtwango. Creò un centro di accoglienza, salvaguardia e formazione per ragazze in difficoltà e un college per accogliere le giovani provenienti da varie parti della Tanzania.
Lo scorso anno, a causa della malattia, fu costretta a tornare in Sicilia per curarsi. Viveva tra il Collegio di Maria e la Casa Madre in via Evangelista di Blasi. Sono state due le celebrazioni per la sua morte: la prima ieri pomeriggio presso la Casa Madre in via Evangelista di Blasi a Palermo e la seconda, stamattina, a Marineo officiata da padre Fedele Fiasconaro. Durante le esequie, padre Matteo Ingrassia, inoltre, ha parlato del valore della donna che ha vissuto per gli altri.
"Suor Rita Lo Faso è la testimonianza vivente del cristianesimo, è riuscita con la sua determinazione a fare del bene a Migoli e a Mtwango in Tanzania. È un esempio per tutti noi e la comunità marinese oggi, durante il funerale, l'ha ringraziata", ha dichiarato Ciro Spataro, ex sindaco di Marineo. È stato primo cittadino del comune del Palermitano negli anni 80, quando suor Rita decise di andare in missione. "Ha affrontato in questi mesi la malattia con serenità e fino agli ultimi giorni ha sempre detto 'La mia vita è in Tanzania'. A Migoli e a Mtwango ha fatto tanto bene e con la sua morte ha lasciato un vuoto enorme in Tanzania. Era la testimonianza del Vangelo, la santa della porta accanto", conclude Spataro.
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