Insultato con frasi razziste dall'uomo che difende in qualità di avvocato d'ufficio. Il bersaglio è Alì Listì, aggredito verbalmente attraverso una serie di messaggi vocali su Whatsapp e sui social da un 39enne agli arresti domiciliari. L'avvocato ora racconta nel dettaglio cosa è successo.
«Ho assistito quel signor dallo scorso mese di aprile - racconta l’avvocato -, fin quando, nel mese di giugno, ha cominciato ad insinuare che io gli abbia rubato dei soldi, circa 200 euro, e ha revocato il mandato. Ovviamente è una cosa impossibile - prosegue Maman - considerato che con il gratuito patrocinio non posso richiedere alcuna somma ai miei assistiti».
Da quel momento, però, l’uomo ha iniziato ad insultare e perseguitare per mezzo social l’avvocato: «Ho ricevuto tantissimi messaggi di insulti sul colore della mia pelle - racconta Alì Maman -. Inoltre, il mio ex assistito ha cominciato a minacciare me e la mia famiglia. Ha augurato più volte medicinali ai miei bambini e a mia moglie e di venire sotto il mio studio».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stata un post che l'uomo ai domiciliari ha pubblicato su un gruppo Facebook con circa 15 mila avvocati iscritti. Nel contenuto raccontava di essere stato raggirato dall’avvocato, mettendo poi fortemente in dubbio le sue qualità di professionista: «Attenti a questo avvocato ruba soldi ai poveri malcapitati e si fa anche gratuito patrocinio e mi ha rubato 200 euro attenzione» il testo del post. Condito da una foto che ritraeva il giovane avvocato con il figlio più piccolo. Un passo falso, considerato che, una volta agli arresti domiciliari, non è consentito poter utilizzare i social network.
«A quel punto ho pensato ‘’adesso basta’’ - continua a raccontare Maman -, un mio collega di studio, l’avvocato Centineo, ora si sta occupando del caso». A preoccupare, però, l’avvocato sono stati i messaggi ricevuti: «Il signore non ha avuti problemi a spingersi sempre un po’ più in la con le minacce. Al momento si trova ai domiciliari, ma dopo le restrizioni? Sono preoccupato per la mia famiglia». Intanto l’ordine degli avvocati ha espresso immediatamente la solidarietà al collega.
Intanto, sul caso interviene il commissario cittadino della DC Nuova, Giorgio Cipolla: “Esprimo a nome della DC la piena vicinanza al nostro Alì Listì Maman - commenta -, uomo di straordinarie qualità umane e stimato professionista. Quanto accaduto nei giorni scorsi, in ordine alle frasi ingiuriose proferite dal detenuto che si trovava ai domiciliari nei confronti di Alì da cui era difeso d'ufficio, è di una gravità inaccettabile. Siamo certi e fiduciosi che la magistratura farà il suo percorso. Esprimiamo a Listì Maman la nostra solidarietà”.
E arriva anche la condanna del gruppo Dc in Consiglio comunale. "Condanniamo duramente il riprovevole gesto all'indirizzo dell’amico e collega di partito Avvocato Alì Listì Maman ed esprimiamo a nome del gruppo consiliare della Democrazia Cristiana piena solidarietà al nostro dirigente, stimato professionista e uomo di sani principi. Le frasi razziste dette da un suo ex assistito, che si trovava ai domiciliari e da cui era difeso d'ufficio, sono da condannare duramente. La nostra è una città in cui non può esserci spazio per alcuna forma di razzismo, per questo insieme a lui e a tutto il partito lavoreremo per combattere ogni forma di discriminazione". Lo dichiara il capogruppo della DC Nuova in Consiglio Comunale, Domenico Bonanno.
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