Una notte di follia quella che ha vissuto il 16 luglio scorso una donna a Palermo, picchiata e derubata in piazza Magione. La protagonista della triste vicenda ha affidato ai social il suo racconto, preferendo la forma scritta perché ancora «parlarne mi risulta molto difficile», come ha confessato.
Dal racconto emergono tutta la rabbia, la tristezza, la paura e la mancanza di serenità che «mi hanno portato via insieme alla carta d’identità, i soldi e la macchina. Adesso salto in aria per una porta che sbatte e non riesco ad abbracciare neanche mia madre», si legge.
Ma partiamo dall’inizio. Come si legge nel post: «Sabato 16 luglio intorno alle 23,30 mi stavo recando in direzione del parcheggio di piazza Magione, dove avevo posteggiato la mia auto, una Volkswagen Polo grigio argento targata GA575CT. Ricordo di aver preso le chiavi per aprire l’auto - prosegue nel racconto la donna -, poi il nulla. Dopo qualche ora mi sono risvegliata e mi sono recata in direzione piazza Marina dove sono stata soccorsa dai titolari del locale la Bodeguita del Mojito. Con me avevo solo la borsa da cui erano stati presi portafogli, chiavi di casa, chiavi della macchina e il cellulare».
Assolutamente pochi i ricordi di quei momenti: «Mi hanno colpita alla testa mentre aprivo la macchina, questo tra i pochi ricordi che ho - scrive -. Poi sarò sicuramente caduta di faccia perché oltre al trauma cranico è stata riscontrata la rottura del setto ansale». La donna, come continua a raccontare, è stata portata prima al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia e poi trasferita al reparto di Otorinolaringoiatra del Civico.
La donna per sporgere denuncia si è poi recata prima alla caserma dei carabinieri di Mezzomonreale e, successivamente, alla caserma di piazza Marina. Ma secondo quanto racconta non è possibile risalire agli autori con le immagini riprese dalle telecamere. «Quello che mi fa rabbia - prosegue nel suo racconto - è che in entrambe le stazioni dei carabinieri quando ho chiesto i filmati delle telecamere di piazza Magione o dei locali che ho attraversato a piedi, mi sono sentita rispondere che le telecamere della Ztl possono riprendere solo le targhe” e i locali per legge non possono riprendere il suolo pubblico. Vuol dire forse - ha concluso nel post - che il bene ambientale o comunale precede la salute del cittadino che comunque ne paga le spese?».
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