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Medici aggrediti, il Policlinico di Palermo corre ai ripari: regole rigide per gli accessi

Il commissario straordinario Caltagirone elenca i provvedimenti da adottare per rendere inaccessibili i padiglioni agli estranei, dal cambio delle serrature alla nomina di responsabili delle chiavi. E a una certa ora anche gli specializzandi e gli studenti fuori dall'ospedale

Il Policlinico di Palermo

Il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo corre ai ripari contro le aggressioni ai medici. Il commissario straordinario Alessandro Caltagirone ha scritto al rettore dell’Università Massimo Midiri, proponendo una serie di misure per regolare gli accessi ai padiglioni dell’azienda ospedaliera.

«Già a marzo – spiega Caltagirone – dopo avere eseguito la mappatura di tutti i varchi presenti all’interno del Policlinico, avevamo chiesto ai direttori di dipartimento di chiarire le modalità di accesso alle cliniche e ciò al fine di scongiurare eventuali ingressi di personale non autorizzato. Non abbiamo avuto alcun riscontro e per tale ragione ho dovuto agire oggi, proponendo modifiche sostanziali capaci di coniugare sia interventi tecnici, sia un richiamo alla responsabilità precisa di figure deputate al controllo e all’acquisizione delle chiavi degli accessi».

A indurre il commissario straordinario ad agire con celerità è stato il clima di paura nato dopo l’ultima aggressione, quella avvenuta una decina di giorni fa ai danni di un gastroenterologo. Il medico aveva invitato la figlia di una paziente a lasciare il reparto alla fine dell’orario delle visite, quando per tutta risposta in ospedale sono piombati il padre e il fratello della donna ed hanno picchiato selvaggiamente il professionista.

Nella sua lettera Caltagirone coinvolge i direttori di dipartimento, ai quali, spiega, ha chiesto «di farsi parte attiva per assicurare il rispetto delle norme per tutto ciò che concerne il personale presente all’interno degli spazi aziendali».

Sono 28 i varchi che consentono di entrare nelle cliniche, sono stati identificati nella mappatura eseguita a marzo dal servizio di prevenzione e protezione dell’azienda. La proposta formulata ai direttori di dipartimento prevede interventi tecnici per effettuare, per ogni varco, il cambio delle serrature o quanto meno dei cilindri. Sarà, inoltre, identificato il personale specializzato dei servizi di vigilanza che avrà l’incarico di gestire gli accessi principali. In ogni unità operativa verrà individuato un responsabile a cui saranno consegnate formalmente le chiavi. Particolare attenzione viene posta agli accessi nella fascia post meridiana e notturna. Potranno entrare per ragioni di servizio solo soggetti legittimati a farlo: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ausiliari, portieri e custodi.

Per quanto riguarda il personale equiparato - come specializzandi, dottorandi, tirocinanti, studenti e volontari - l’ingresso potrà essere consentito esclusivamente nel rispetto delle leggi e dei regolamenti universitari. «L’intento della proposta formulata - prosegue ancora Caltagirone - è quello di richiamare ciascuno alle proprie responsabilità, anche di controllo, rispetto ad abitudini – non conformi alle regole – che nel tempo sono spesso diventate consuetudini. Ho chiesto di porre particolare attenzione al personale che vive la nostra azienda ospedaliera universitaria in virtù della sua peculiarità, come specializzandi, dottorandi, tirocinanti e studenti, confidando che l’accesso e la presenza siano consentiti esclusivamente nel rispetto dei tempi, degli orari di lavoro e formazione, delle leggi e dei regolamenti specifici, garantendo, in tal modo, la sicurezza degli stessi in presenza del tutor, del direttore o del responsabile di riferimento».

 

 

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