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Vaccino anti Covid, cresce la voglia di quarta dose anche in Sicilia: a chi conviene

In attesa del vaccino alla Fiera del Mediterraneo di Palermo

Complice il forte aumento dei contagi Covid, la voglia di vaccino è ripresa alla grande e tornano nell’hub della Fiera di Palermo le code, sia pur timide. Il numero delle somministrazioni sta risalendo giorno dopo giorno, dopo un periodo di stanca. Si viaggia su quattrocento inoculazioni quotidiane, più cinquanta domiciliari. Tanti arrivano per la quarta dose, soprattutto persone anziane, molti anche per la prima. Lasciando stupiti gli operatori sanitari. A queste si devono aggiungere anche le  somministrazioni in farmacia  e dal medico di base che molti  preferiscono per evitare i disagi del viaggio in Fiera.

Le vaccinazioni per le quarte dosi sono in aumento in tutta Italia con il picco raggiunto venerdì scorso, 15 luglio, con oltre 56 mila somministrazioni, praticamente in un solo giorno quante quelle fatte in un’intera settimana prima della nuova ondata. Anche il giorno dopo, nonostante il sabato, gli italiani non si sono fermati, con quasi 35mila vaccinazioni, il triplo del sabato precedente quando erano state 11mila. In generale sono circa 270mila le somministrazioni effettuate in una settimana (con i dati parziali del weekend). Attesa una accelerazione anche perché il piano del Governo per questa nuova campagna vaccinale ha dato alle Regioni e Province Autonome l’obiettivo di 100mila dosi al giorno.
Giusto fare la quarta dose secondo Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia. «I rischi - dice - sono oggi. È correttissimo fare il secondo booster per chi ha più di 60 anni senza dire aspetto. Io la quarta dose la faccio domani».
Mentre dalla Svezia uno studio dei ricercatori dell’Università di Umea, rispetto ad altri studi che hanno indagato una popolazione più giovane e su due mesi dopo la quarta dose, presenta dati secondo i quali la quarta dose può prevenire il rischio di morte prematura per tutte le cause nella popolazione dei più anziani e dei fragili. È emerso in particolare che, rispetto alla terza dose, il secondo booster ha ridotto il rischio a breve termine di morte per tutte le cause di circa il 40% nei residenti delle strutture sanitarie e di oltre il 70% nei soggetti più anziani oggetto dello studio, durante la predominanza di Omicron, per la quale la gravità della malattia appare ridotta rispetto alle varianti precedenti.
Si guarda intanto all’andamento della curva. In Italia i casi Covid diagnosticati ufficiali «hanno raggiunto il massimo e per il momento sono fermi ma con indicazioni a scendere. Non conosciamo però i ritmi di questa discesa. Considerato che per salire ci è voluto un mese e qualche giorno, se non succede nient’altro intorno a Ferragosto speriamo di poter stare sotto i 10mila casi al giorno», afferma Cislaghi sottolineando che «al momento l’Rdt è bloccato. È praticamente terminato l’aumento e non è iniziata la diminuzione».

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