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Inchiesta sulle stragi di mafia del '93: fra gli atti spunta il bilancio Fininvest del 1977

Il Palazzo di giustizia di Firenze

Nell’ambito delle indagini sulle stragi di mafia del 1993, la procura di Firenze ha presentato al tribunale del riesame una memoria contenente, tra i vari atti, una consulenza tecnico-contabile e un bilancio della Fininvest, che sarebbe quello del 1977. Lo confermano fonti inquirenti.

Secondo quanto si ricava, la memoria è stata presentata dai pm fiorentini Luca Turco, procuratore aggiunto ora facente funzioni, e Luca Tescaroli, aggiunto, per sostenere la legittimità di sequestri di documenti nelle abitazioni dei Graviano sempre nel corso delle indagini che hanno tra gli indagati anche Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, in specie per i presunti rapporti che avrebbero avuto con gli stessi Graviano.

I sequestri nelle abitazioni dei Graviano sono stati ritenuti illegittimi dalla Cassazione che ha rinviato gli atti al Riesame. In questo contesto i magistrati fiorentini hanno prodotto nuovi documenti allo stesso collegio da cui risulta l'interesse investigativo per trovare riscontri ad affermazioni di Giuseppe Graviano: il boss disse che un suo nonno avrebbe investito in società del Cav nei primi anni Settanta e che ci sarebbero inoltre documenti scritti privati tali da provare che la «vecchia mafia» avrebbe dato un finanziamento da 20 miliardi di lire alle imprese di Berlusconi, quando erano ancora agli albori. La consulenza tecnico contabile e il bilancio Fininvest sono stati evidenziati al Riesame dai pm di Firenze per avvalorare la necessità dei sequestri ai familiari di Graviano ai fini delle indagini che servono per riscontrare la fondatezza delle affermazioni del boss.

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