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I falsi vaccini a Palermo, il richiamo obbligatorio fece lievitare i costi

Un fermo immagine tratto da un video della polizia di Palermo

I costi delle vaccinazioni fantasma cresciuti perché non bastavano più le carte false dei green pass e nemmeno una finta prima dose. L’obbligatorietà del richiamo (all’epoca non si parlava ancora nemmeno di booster) aveva fatto cambiare i contorni dell’accordo che i no vax si sarebbero visti ritrattare da parte di Francesca Di Cesare, 53 anni, la segretaria finita venerdì assieme al medico in pensione Salvatore Pepe, di 73 anni, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’ultimo filone dell’inchiesta della Digos di Palermo coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Felice De Benedittis.

Il servizio completo di Vincenzo Giannetto sul Giornale di Sicilia in edicola.

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