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La Cassazione: la richiesta di Spatuzza di tornare libero va nuovamente esaminata

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato da Gaspare Spatuzza contro l’ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza di Roma aveva respinto la sua richiesta di tornare in libertà. La prima sezione penale della Suprema Corte, dopo una camera di consiglio svolta ieri, ha infatti annullato con rinvio l’ordinanza dei giudici di sorveglianza, disponendo quindi un nuovo esame sull'istanza di Spatuzza, il quale, ergastolano, collaboratore di giustizia dal 2008 e detenuto ai domiciliari in una località protetta, chiede di poter accedere alla libertà condizionale, dopo aver scontato 25 anni di reclusione.

Il tribunale di sorveglianza di Roma, lo scorso settembre, aveva però ritenuto che il suo percorso di rieducazione non potesse ancora dirsi concluso. Dopo il deposito delle motivazioni della Cassazione, i giudici della Capitale dovranno ora riesaminare il caso. Arrestato nel 1997, il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, condannato per 41 omicidi e le stragi di Capaci e Via D’Amelio, è ormai da 25 anni in regime di detenzione, anche se da tempo si tratta non di carcere ma di custodia domiciliare in località protetta.

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