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Villabate, caccia all'uomo che ha puntato la pistola in faccia alle dipendenti della farmacia

La farmacia Caporale di Villabate

La pistola puntata in faccia alle dipendenti che si trovavano dietro al bancone e la mattina della vigilia di Pasqua che si trasforma in un incubo. Per farsi consegnare in fretta tutto il denaro che c’era in cassa, il bandito non s’è fatto nessuno scrupolo. È stato messo a segno ieri in tarda mattina il colpo alla farmacia Caporale di via Pomara a Villabate da parte di un rapinatore che avrebbe agito da solo. Pochi momenti di panico all’interno del locale dove si trovavano anche alcuni clienti in attesa: l’irruzione è stata compiuta da un uomo col volto coperto dalla mascherina e che, per mascherare ancor di più le sue fattezze, aveva in testa pure un cappellino. L’arma brandita ben in vista per far capire che non stava scherzando e, poi, le minacce per sbrigarsi a consegnare i soldi che c’erano.

Se, inizialmente, si era ipotizzato un bottino di circa mille euro, ad una successiva stima il denaro effettivamente portato via sarebbe decisamente meno. Dopo la fuga del bandito, dalla farmacia è partito l’allarme ai carabinieri. Solo posto sono arrivati i militari della compagnia di Misilmeri, guidata dal comandante Marco Montemagno che stanno cercando di individuare l’autore della rapina. Per questo sono state acquisite le immagini del sistema interno di videosorveglianza in cui sono rimaste immortalate le fasi dell’assalto e il momento in cui l’uomo si è allontanato a piedi. Resta da capire se, ad attenderlo, ci sia stato un complice col compito di facilitargli la fuga. I militari puntano, ora, a visionare anche i filmati delle telecamere della zona per capire se, anche tramite il numero di targa del mezzo usato per scappare, si possa risalire all’identità del bandito.

La descrizione della corporatura dell’uomo e del suo abbigliamento, registrate nelle testimonianze raccolte dagli investigatori ieri in via Pomara, sarà ora messa a confronto con quelle di rapine analoghe avvenute nell’ultimo periodo fra la città e i comuni vicini. Un identikit che, assieme alle riprese dell’assalto, potrebbe risultare utile alle indagini dei carabinieri che starebbero passando al setaccio anche i movimenti di alcuni soggetti pregiudicati nelle fasi in cui si stava consumando la rapina.

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