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Palermo, c'è anche lo striscione dell'arrivo alla corsa clandestina dei cavalli

La corsa in un frame del video diffuso sui social

Il nome del cavallo vincitore, capace di una gran rimonta fra la selva di scooter attorno, è già tutto un programma: AK-47, la sigla del fucile kalashnikov. È stato segnalato alle forze dell’ordine il filmato che ieri in sette ore aveva già sfondato le cinquemila visualizzazioni. Le riprese col telefonino riguardano quella che appare come una corsa clandestina in pieno giorno, nella zona industriale di Brancaccio, a Palermo.

Un minuto e 39 secondi di puro delirio, clacson spianati mentre il cavallo inseguitore arranca fra gli scooter che quasi non gli danno strada. E metro dopo metro raggiunge e supera il rivale mentre tutti urlano «u pigghiò, u pigghiò...». Al traguardo c’è pure lo striscione dell’arrivo con tanto di arco giallo sotto cui passa il corteo dei cavalli coi calessi e il seguito di tifosi delle due scuderie.

Strutture e transenne allestite per un’altra competizione, regolarmente autorizzata, ma che sarebbero state sfruttate per l’occasione e all’insaputa dei proprietari, dagli organizzatori dell’evento ippico. Bestie spesso maltrattate e sottoposte a stress o all’assunzione di sostanze dopanti, segnalano le associazioni animaliste che hanno potuto visionare le immagini e che da tempo sono impegnate contro una pratica che mette a repentaglio la salute dei cavalli, oltre ad essere una violazione di natura penale per chi occupa una strada pubblica senza nessun tipo di autorizzazione e per un evento che di sportivo non ha nulla.

Che la gara sia stata corsa nel quartiere lo dimostrerebbe più di un elemento a disposizione degli inquirenti, impegnati ora nel lavoro di identificazione delle persone coinvolte. Da capire con certezza pure a quando risalga il filmato, che ha spopolato ieri su Internet. Ci sono le tracce lasciate sui social, con tanto di numero di targa dei mezzi che attorniavano i cavalli in gara che hanno paralizzato la strada, bloccando di fatto il transito alle altre auto incappate a Brancaccio durante la corsa.

Partenza lenta ma grande recupero: l’impresa di AK-47 («Sei un aereo», scrive qualcuno, «se lo guida uno bravo, vince 100 metri avanti», aggiunge un altro) si consuma senza intoppi. La strada usata come una pista di ippica col rischio di un incidente, vista la velocità e la vicinanza fra gli animali e gli scooter al seguito ma il kalashnikov che non sbaglia un colpo è andato a bersaglio davanti a tutti. Una festa che, però, ora potrebbe essere guastata dall’intervento delle forze dell’ordine.

 

 

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