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Nuova emergenza al cimitero dei Rotoli di Palermo, all'ingresso bare per terra

Sono tornati a riempirsi i depositi e si rivedono le bare dei defunti sui pavimenti al cimitero dei Rotoli. Succede anche nella saletta d’ingresso del camposanto dove il personale, che entra a timbrare il cartellino, deve fare un esercizio ginnico per evitare di calpestare i feretri posizionati proprio ai piedi del lettore del badge. Non sono molte, circa quattro, ma fanno suonare la sirena dell’allarme. La crisi delle sepolture si aggroviglia su se stessa, come la pellicola di un film riavvolto che ricomincia daccapo. Il degrado resta latente, nonostante tutti gli sforzi del Comune e dell’assessore Toni Sala: quando si è seduto sulla nuova poltrona, lo stato di salute del camposanto era già quello di un paziente in coma profondo. L’iniezione di adrenalina necessaria per provocare uno shock e fare ripartire il cuore della macchina organizzativa e burocratica non è stata così potente da risalire la china dell’agonia. Che è il quadro, la fotografia triste della gestio dei legacci: troppe idee, pochi soldi per realizzarle, progetti mordi e fuggi, scappatoie approssimative, terreni da trasformare in campi di inumazione. Ma non se ne esce, almeno finora, a pochi mesi dal giro di boa che vedrà passare la palla al nuovo sindaco e alla sua partnership: nel caso dell’emergenza cimiteriale, servirà una «corte» dei miracoli.

Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Connie Transirico

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