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Migranti, a Palermo condannati a 20 anni due torturatori di un lager libico

Il tribunale di Palermo

Il gup di Palermo Clelia Maltese ha condannato a 20 anni di carcere Pazurl Sohel e Harun Md, bengalesi, accusati di essere i carcerieri del campo di prigionia di Zuhara in Libia, dove venivano tenuti sotto sequestro e torturati i migranti prima di affrontare il viaggio in mare per l’Italia. Entrambi rispondevano del reato di tortura. Le indagini vennero svolte dal pm Gery Ferrara.

Ad accusare gli imputati alcune delle vittime che hanno raccontato di essere stati picchiati e tenuti prigionieri per mesi. I carcerieri chiedevano poi ai familiari il pagamento del riscatto. I due imputati arrivarono in Italia in uno dei tanti sbarchi sulle coste siciliane. Nel corso di un incidente probatorio i migranti, che avevano viaggiato insieme ai due bengalesi, li riconobbero piangendo e li accusarono di essere i torturatori del campo libico. La Procura dispose una consulenza medico legale che accertò i segni delle torture che erano anche state riprese dalle vittime con i cellulari. Su fb poi gli inquirenti trovarono foto che ritraevano gli imputati con fucili ak47, gli stessi con cui picchiavano i migranti in carcere.

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