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Il vescovo di Palermo: i giornalisti siano liberi e al servizio della verità

L'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice

«Il web accoglie diverse vie di comunicazione a servizio dell’annuncio del Vangelo che deve essere offerto a tutti e una Chiesa che si dota di un nuovo sito web è una Chiesa che custodisce questa consapevolezza, quella del saper comunicare per incontrare e per raccontare sia le attività del vissuto ordinario (penso, ad esempio, alle attività delle diverse comunità e delle aggregazioni laicali) che i momenti forti del cammino, come ad esempio quello che stiamo vivendo segnato dall’itinerario sinodale, e a tutti gli eventi che possono interessare la comunità cristiana nella storia». Lo sottolinea l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, nel giorno in cui è online il nuovo sito dell’arcidiocesi. Il nuovo sito è online proprio nel giorno in cui la Chiesa fa memoria di San Francesco di Sales, Patrono dei Giornalisti: «Questo nuovo sito della nostra Chiesa - aggiunge - è uno strumento che deve raggiungere tutti: il Vangelo infatti è destinato ad essere accolto non solo dentro i confini della comunità cristiana, ma anche al di là dell’appartenenza alla stessa fede cristiana affinchè anche altri possano essere arricchiti dal messaggio di Cristo; ecco i motivi che ci spingono a rinnovare e ad aggiornare uno strumento come il sito web, rendendolo uno strumento in grado di corrispondere a queste esigenze. Penso a questo tempo del cammino sinodale, alla Chiesa che ascolta tutto il popolo di Dio che viene messo nella condizione di comunicare e accogliere le varie voci di questo nostro tempo. Ecco, il nostro sito web è uno strumento che ci consente anche di potere stare in questo nostro tempo, al passo degli uomini e delle donne che restano i nostri compagni di viaggio».

Una sezione del nuovo sito web è dedicata all’informazione e chi è chiamato a informare, ribadisce Lorefice, «deve sempre essere un annunciatore della verità. Chi opera nel campo dell’informazione da giornalista deve possedere, come prima nota caratteristica, quella di essere un testimone di libertà (ad esempio, libertà da tutti quei gruppi di pressione che tendono a orientare l’informazione). Solo che è libero può aiutare a leggere i tempi, gli eventi, i segni che sono contenuti nella storia, ecco perchè c'è bisogno di una grande rettitudine intellettuale oltre che di una grande libertà. Conosciamo tanti professionisti che sono stati onesti, che non si sono piegati a nessun condizionamento, che hanno aiutato lettori e telespettatori a leggere gli eventi proprio perchè erano liberi, onesti. Tutti devono essere messi in condizione di conoscere i fatti e gli eventi (distinguendo una vera notizia da una fake news), proprio per questo c'è bisogno di professionisti onesti, liberi, seri e competenti. Chi informa tenga sempre presente la responsabilità verso il bene comune e l’impegno di ogni persona a costruire la città umana attraverso i valori della pace, della giustizia, della corresponsabilità».
Nel suo nuovo Messaggio per la Giornata Mondiale del 2022, Papa Francesco, afferma il diacono Pino Grasso, consulente ecclesiastico per le comunicazioni sociali, «chiede al mondo della comunicazione di reimparare ad ascoltare, soprattutto coloro che sono stati colpiti e feriti perchè dall’ascolto si può essere accolti e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. Del resto anche le assemblee del popolo ebraico si aprivano con lo Shemà Israel. Ma è lo stesso Gesù stesso che ci chiede di fare attenzione a come ascoltiamo. Per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi».

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