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Civico di Palermo, 5 infermieri dal pronto soccorso ai reparti Covid: è scontro

Il pronto soccorso dell'ospedale Civico

La Fials Palermo segnala che per l’apertura di posti letto già segnalati all’Agenas e nella disponibilità per l’assistenza ai pazienti covid, sono stati spostati cinque infermieri dal pronto soccorso creando gravi disagi. «Stiamo assistendo all’affanno con cui l’azienda prova ad approvvigionarsi di personale sanitario - spiegano il segretario provinciale Fials, Enzo Munafò e il segretario aziendale Mario Di Salvo - mentre il mercato del lavoro per questi professionisti è ormai saturo, e dopo avere proposto contratti di lavoro a tempo determinato con scadenza al 31 marzo 2022, per subito dare scadenza al 31 dicembre 2022».
«Il clima che si è creato all’interno dell’Arnas Civico da parte degli operatori - prosegue il sindacato - li costringe ad evitare il proferire parola sulle carenze strutturali, sulla carenza di farmaci necessari per le cure, dispositivi di protezione, tamponi indispensabili quando si accendono dei focolai nel Reparto, relegando i professionisti non più a un ruolo attivo nel proprio rapporto con l’azienda ma tacitandoli persino nelle chat aziendali, laddove abbiamo dovuto assistere taluni lavoratori che sono stati minacciati di avvio di procedimenti disciplinari, costringendoli al silenzio coatto». La Fials segnala quindi che «le lamentele del personale che opera in prima linea fanno emergere la carenza di farmaci che vengono centellinati nella quantità, se non addirittura mancanti nella farmacia, così come ci viene riferito, addirittura con la mancanza di siringhe da 5 cl, sostituite con siringhe più grosse e con spreco di denaro pubblico».

La replica dell'Arnas Civico

La direzione strategica dell’Arnas Civico di Palermo replica con una nota alle critiche dei sindacati Cisl e Fials sulla gestione dell’emerganza Covid e gli spostamenti degli infermieri dal pronto soccorso ai reparti Covid.
«Stiamo governando - si legge - un periodo di estrema difficoltà assistenziale legato alla commistione di funzioni a cui l’ospedale è chiamato e al numero enorme di richieste. Si tratta di provvedimenti a carattere emergenziale e, pertanto, assolutamente temporanei. La situazione concitata del momento, proprio perché non diventi caotico, impone misurati interventi ad horas». «Già dalla settimana prossima - sottolinea l’azienda ospedaliera - la situazione tornerà alla normalità con l’arrivo di nuove figure di personale nel frattempo reclutato».

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