Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Aumentano a Palermo corruzione negli uffici pubblici e reati di mafia, la funzione sociale dei boss

La relazione di Matteo Frasca alla precedente apertura dell'anno giudiziario

Le denunce per reati contro la pubblica amministrazione registrano un lieve incremento complessivo a livello distrettuale: le iscrizioni sono passate da 3.799 a 3.832 con una variazione pari all’1%. Più in dettaglio, per alcuni reati tuttavia si assiste a variazioni più consistenti (per esempio le denunce per concussione sono aumentate da 12 a 19, +58%, le denunce per corruzione sono cresciute del 4%, da 81 a 84, mentre quelle per peculato sono diminuite da 104 a 82). Viene fuori dalla relazione del presidente della Corte d’appello di Palermo, Matteo Frasca, sull'amministrazione della giustizia che sarà illustrata domani per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Sul fronte dell’indebita percezione di contributi, finanziamenti concessi dallo Stato, da altri enti pubblici o dalla Comunità europea - Le notizie di reato hanno visto il ritorno ai valori registrati nell’anno giudiziario 2018-2019 (104) dopo la flessione rilevata nell’anno 2019-2020 (51). In materia di terrorismo nel triennio si è verificato il medesimo andamento altalenante, in quanto le denunce hanno avuto la seguente progressione: 20, 11, 21.
L’associazione mafiosa Cosa nostra continua a esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio; se negli anni precedenti il dato statistico aveva mostrato qualche cenno di diminuzione va sottolineato che nell’anno in corso le denunce sono state ben 79 a fronte delle 50 e 77 dei due anni immediatamente precedenti. A livello distrettuale quindi si registra un incremento che raggiunge il 58%.

Confermando il trend degli anni precedenti si assiste ad un decremento del numero di denunce per reati in materia di tossicodipendenza passate da 3.729 a 3.080. Pari al -17% il decremento registrato nell’ultimo anno a livello distrettuale, e si ritiene interessante segnalare che tale indicatore racchiude in sè variazioni negative per tutti i circondari (il -47,59% segnalato dal Procuratore della Repubblica di Agrigento, il -6,67% di Marsala, il -9% segnalato dal Procuratore della Repubblica di Palermo e il -22,36% e il -19,81% segnalati rispettivamente dal Procuratore della Repubblica di Sciacca e di Termini Imerese, il -10% di Trapani; -34,57% il decremento segnalato dal Procuratore della Repubblica per i Minorenni di Palermo).
Omicidio volontario consumato o tentato - Nel periodo in disamina si registra un numero di 215 notizie di reato in materia di omicidio volontario consumato pari a 37 (-26% rispetto all’anno precedente) e di 32 in materia di omicidio volontario tentato (-54%). Sono in netta diminuzione le notitiae criminis riguardanti gli omicidi colposi per violazione delle norme antinfortunistiche (da 28 a 15; -46%), e risultano incrementate quelle riguardanti gli omicidi colposi per violazione delle norme sulla circolazione stradale (da 76 a 95; +25%); al contrario sono in calo le denunce per casi di lesioni colpose per violazione delle stesse norme (da 893 a 857; -4%) e diminuite anche quelle per lesioni colpose per infortuni sul lavoro (da 372 a 334;-10%). Delitti contro la libertà sessuale e di stalking - In crescita l’andamento dei delitti di violenza sessuale giunti a 528 (435 e 495 i casi denunciati rispettivamente nei due anni precedenti); analogamente continua a crescere il numero di notitiae criminis relative ai delitti di stalking, passato da 1.051 a 1.219 (+16%).

 

Cresciuto del 49% il numero delle denunce dei reati informatici relativi al danneggiamento di dati e sistemi informatici [872 a fronte di 586] e dell’81% il numero delle denunce relative alla illecita intercettazione di comunicazioni informatiche e telematiche [da 21 a 38]. Reati contro il patrimonio con particolare riferimento ai reati di usura, rapina, estorsione, furto in abitazione - Il numero dei reati di furto denunciati è inferiore rispetto al dato dello scorso anno (-12%): 24.550 sono state le denunce nel periodo oggetto di analisi contro le 27.867 del periodo precedente; con riferimento ai furti in abitazione, le denunce nell’anno in esame sono pari a 3.786 (- 2%). In calo anche il numero delle denunce per rapina (da 1.138 a 950; -17%), mentre tendono a crescere le denunce e in materia di estorsioni del 4% [da 782 a 814] e soprattutto in materia di frodi comunitarie, che sono infatti aumentate del 58% (da 113 a 179). I reati di usura sono notevolmente in diminuzione [-67%] dopo l’aumento registrato lo scorso anno [54 a fronte di 165 dell’anno precedente e 105 dell’anno 2018/19], in crescita invece risultano le denunce in materia di riciclaggio (151 contro le 122 del periodo precedente). Contraddistinte dal segno meno le variazioni delle notitiae criminis dei reati di falso in bilancio [14 contro 18 con una variazione del -22%] mentre si registra un notevole incremento di quelle per bancarotta fraudolenta che passano da 135 a 197 (+46%).
Sempre più elevato il numero dei reati denunciati contro la libertà individuale (245 a fronte delle 157 dell’anno passato per un incremento addirittura pari al 56%); tra essi un forte incremento si registra per i casi di riduzione in schiavitù, essendo stati iscritti 10 procedimenti a fronte dei 7 del periodo precedente e ai reati di pedofilia e pedopornografia cresciuti da 66 a 76 (+15%); il dato relativo alla tratta di persone mostra invece una contrazione (-17%) dato che le denunce in merito sono 10 contro le 12 del periodo precedente.
In calo dell’8% le notitiae criminis riguardanti le fattispecie di inquinamento e rifiuti (567 le denunce a fronte di 618 nell’anno precedente); analogamente in calo del 3% quelle per i reati in materia di edilizia [1.650 a fronte di 1.706).

 

La funzione sociale dei boss

La mafia, secondo tradizione e malgrado la pressione investigativa, continua ad avere una presenza sociale nel territorio dove esercita funzioni di giustizia spicciola, spiega  il presidente della Corte d’appello di Palermo, Matteo Frasca. Gli uomini di Cosa nostra, secondo quanto emerge dalle indagini della magistratura, impongono la loro mediazione per risolvere questioni di ogni tipo: dalle liti tra famiglie per motivi sentimentali all’occupazione di case popolari, dal pagamento degli affitti all’avvio di attività economiche in concorrenza con altri soggetti. La mafia offre anche un servizio per la riscossione di debiti e il recupero di beni rubati.
La presenza mafiosa nella vita sociale del territorio è dimostrata anche da alcune inchieste sulle feste di quartiere. Sono uomini vicini a Cosa nostra a occuparsi dell’ingaggio dei cantanti neomelodici, delle spese dell’organizzazione e, in alcuni casi, del sostegno delle famiglie bisognose. Un’indagine ha accertato che la mafia assicurava a gruppi familiari beni di prima necessità.
In generale, secondo Frasca, la mafia ha rafforzato la sua presenza hanno rafforzato la «funzione sociale“- sottolinea Matteo Frasca nel suo intervento - al fine di mantenere il controllo del territorio e allargare la base del consenso, necessario, al pari della forza di intimidazione, per la sopravvivenza dell’associazione».
Ma proprio dal territorio arrivano segnali positivi. Frasca segnala un notevole incremento delle denunzie presentate dalle vittime di estorsione che esprimono cosi la «volontà di collaborare senza riserve con la giustizia». La ribellione al pizzo si manifesta però a macchia di leopardo: mentre nel mandamento di Porta Nuova ben quindici imprenditori, soprattutto del settore edile, hanno indicato compiutamente gli uomini del racket, nel mandamento di Ciaculli-Brancaccio «non una sola vittima di estorsione si è fatta avanti».

Caricamento commenti

Commenta la notizia