C'è anche un medico coinvolto nell'inchiesta sui falsi vaccini che ha già portato all'arresto di due infermiere in forza all'hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo. Il professionista, 73 anni, ha concluso il suo rapporto di accreditamento con il servizio sanitario nazionale ma aveva ancora alcuni pazienti da assistere.
È uno dei nomi emersi nel corso dell'indagine (che va ancora avanti) della Digos e coordinata dalla procura del capoluogo siciliano il cui bilancio, finora, è di due infermiere arrestate: l'ultima, in ordine cronologico, la 58enne Giorgia Camarda, da mesi in servizio all'hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo e al Reparto malattie infettive dell'ospedale Civico di Palermo, da ieri (15 gennaio) ai domiciliari con le accuse di peculato e falso. La svolta nell'inchiesta, che ha riguardato anche chi beneficiava del falso vaccino, viene dalle rivelazioni della prima infermiera coinvolta nel caso nel dicembre scorso, Anna Maria Lo Brano, che da giorni collabora con gli investigatori.
La Lo Brano ha ammesso tutti i reati che le sono stati contestati e ha fatto il nome di colleghi e, secondo indiscrezioni, di medici che avrebbero concorso nella truffa. Così come fra le persone che avrebbero beneficiato delle false vaccinazioni ci sarebbe un pluripregiudicato che nelle scorse settimane si sarebbe presentato all'hub di Palermo per ottenere il green pass senza aver somministrata nessuna dose.
Il sistema usato dalla due donne era lo stesso: versare la dose vaccinale in un quadrato di garza e fare la finta iniezione.
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