Da persona informata sui fatti il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è passato a indagato per omissione d’atti d’ufficio per la vicenda delle bare insepolte che sono ormai circa 900.
Dal 2020 prima per una vicenda di mazzette che coinvolse l’ex direttore del cimitero dei Rotoli, Cosimo De Roberto, (c'è la richiesta di giudizio per 10 indagati) poi per le bare che giacevano nei magazzini per settimane e mesi, poi perché le casse coi defunti scoppiavano o lasciavano cadere liquidi, la vicenda della mancata tumulazione dei feretri tiene banco a Palermo da anni. Il forno crematorio è guasto da quasi due anni e le bare di chi dev'essere cremato devono spostarsi dalla regione. I familiari dei defunti da tempo denunciano lo scandalo e lo scorso novembre anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha sottolineato il dramma che vivono migliaia di persone che non possono seppellire i propri cari.
«Sono stato uno tra i primi a denunciare in procura questa situazione - commenta Igor Gelarda, capogruppo Lega a Palazzo delle Aquile - con un esposto oltre un anno fa. Sono contento che la magistratura abbia deciso di approfondire e verificare se ci siano responsabilità penali da parte di questa amministrazione comunale». Gelarda precisa che «quello che vogliamo noi è comunque la soluzione definitiva al problema. E in tal senso ci siamo mossi con un emendamento, presentato dalla Lega. Grazie al quale sono stati stanziati due milioni di euro per risolvere almeno in parte il problema con l’acquisto di un migliaio di loculi. Ci auguriamo che la magistratura posso fare luce quanto prima su questa tristissima situazione».
«Mentre la città è sempre più allo sbando e la (in) attività del sindaco sempre più oggetto di indagini giudiziarie - dichiara il consigliere comunale e deputato regionale della Lega Marianna Caronia, commentando la notizia dell’inchiesta sulle bare insepolte - è chiaro che ogni giorno in più con Leoluca Orlando Sindaco è una iattura per Palermo. Ogni giorno di più con questa giunta alla guida della città è un giorno in più di problemi non risolti ma anzi aggravati dall’arroganza e dalla incompetenza». Poi si rivolge «ai colleghi e alle forze politiche di opposizione che non hanno voluto mandarli a casa in anticipo con la mozione di sfiducia firmata dalla Lega e pochi altri», per chiedere «se ancora oggi siano pronti a sostenere che quella mozione fosse sbagliata e chiediamo loro cosa abbiano guadagnato la città e i palermitani con questi ultimi e lenti mesi di agonia del regno di Leoluca Orlando».
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