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Delitto di Prizzi senza un colpevole, assolti madre e figlio: non furono loro a ucciderlo con 14 coltellate

La prima sezione della corte d’assise d’Appello di Palermo ha confermato l’assoluzione di Giovanna Di Pisa e Calogero Marretta, madre e figlio, imputati dell’omicidio di Vito Damiano, un anziano assassinato con 14 coltellate a Prizzi  il 16 settembre 2007. I due sotto accusa erano stati individuati dieci anni dopo e fino alla sentenza di primo grado (2020) erano rimasti in carcere, dunque per circa tre anni.

Anche l'accusa aveva sollecitato l'assoluzione

Nel giudizio di appello lo stesso procuratore generale Francesca Lo Verso aveva sollecitato l’assoluzione, così come avevano poi fatto i legali, gli avvocati Roberto Mangano, Salvo Priola e Enrico Sanseverino. Damiano, secondo le tesi originarie dell’accusa, avrebbe pagato con la vita avere scoperto la badante e il figlio mentre gli rubavano denaro e preziosi. Lo spunto per riaprire il caso era arrivato da alcune intercettazioni di un soliloquio in cui, parlando appunto da sola e a voce alta, la sorella della Di Pisa, zia dell’altro imputato, aveva detto che i responsabili erano i due prossimi congiunti. I difensori hanno però dimostrato l’inattendibilità delle accuse.

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