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Palermo, al Policlinico impiantati gli sfinteri artificiali a due pazienti

Il Policlinico di Palermo

Stanno bene e sono tornati a casa i due pazienti a cui, nei giorni scorsi, nell’unità di urologia del Policlinico Giaccone di Palermo, diretta dal professore Alchiede Simonato, sono stati impiantati due sfinteri artificiali. «Un’operazione risolutiva per fronteggiare una problematica spesso celata da chi ne soffre, ma molto diffusa nella popolazione maschile che è l’incontinenza urinaria», scrive in una nota l’azienda ospedaliera universitaria.

Gli sfinteri artificiali sono protesi, impiantate chirurgicamente, per ripristinare il processo naturale di controllo della minzione. Lo sfintere è composto da una cuffia, una pompa ed un serbatoio, collegate tra loro da un sistema idraulico, che funzionano, nel complesso, come uno sfintere naturale, attivato dall’esterno, in modo da tenere chiusa l’uretra sino al momento in cui il paziente non desideri urinare. I dati della International Continence Society mostrano un’incidenza dell’incontinenza urinaria maschile piuttosto alta con valori compresi dall’1% al 39%.

«Riserviamo grande attenzione - spiega il professore Simonato - alla chirurgia ricostruttiva dell’uretra e all’impianto di protesi peniene e sfinteri artificiali. Si tratta di una chirurgia di nicchia in cui, grazie all’esperienza acquisita negli anni, riscontriamo una bassa incidenza di complicanze. Patologie, quelle che colpiscono in queste circostanze i pazienti, che hanno una forte ricaduta sulla qualità di vita. Poter assicurare loro un percorso di assistenza completo significa fare in modo che vi sia un numero sempre maggiore di persone che sceglie di curarsi vicino casa piuttosto che sottoporsi a migrazioni sanitarie per trovare una risposta efficace. Il nostro obiettivo è proprio quello di favorire sempre più la presa in carico di pazienti che possono trovare nel nostro centro un riferimento di eccellenza per la chirurgia urologica, sia sul piano oncologico che ricostruttivo».

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