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Palermo, 80 gli indagati per i rifiuti ma il gip dice no alle misure cautelari personali

Sono 80 gli indagati nell’operazione Efesto di carabinieri e guardia di finanza su riciclaggio e smaltimento illecito di rifiuti a Palermo e in provincia.

Per loro, i titolari e rappresentanti legali di due società attive nello stoccaggio di materiali ferrosi e tanti raccoglitori di ferro, la procura aveva chiesto le misure cautelari che il gip Fabio Pilato ha respinto. Ma il giudice ha accolto la richiesta del pm di sequestro delle società Trinacria Metalli srl e Marino srl.

«L'esigenza cautelare - scrive il gip nell’ordinanza - presuppone il pericolo concreto ed attuale che gli indagati commettano altri gravi delitti della stessa specie per il quale si procede. Nel caso in specie i reati contestati ruotano attorno a due società di cui il pm ha correttamente chiesto il sequestro». Per il gip, l’accoglimento della domanda cautelare reale, ovvero sulle società, elimina o quanto meno affievolisce «l’esigenza delle misure personali».

La ricettazione dei materiali ferrosi sarebbe stata accertata, secondo l’accusa, attraverso le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza che hanno immortalato la consegna di diversi container pieni di ferro che sempre secondo gli investigatori «sarebbe stato raccolto senza il rispetto delle norme o peggio rubato».

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