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Castelbuono, scuola da demolire e ricostruire: no delle famiglie, sì del sindaco

Il sit in davanti alla scuola media di Castelbuono

Familiari di studenti, docenti e un gruppo di cittadini hanno partecipato a Castelbuono ) all’annunciato sit-in di protesta contro le ruspe che ieri hanno cominciato la demolizione della scuola media Francesco Minà Palumbo. Più tardi alcuni rappresentanti del comitato spontaneo di difesa della scuola hanno incontrato il presidente del consiglio comunale, Mauro Piscitello, il quale si è impegnato a convocare una seduta aperta per una discussione pubblica del progetto.

Quello approvato dagli organi tecnici della Regione è stato finanziato dal Miur con 3,4 milioni. Prevede che al posto del vecchio edificio (che per ora resta in piedi) ne sorgerà un altro. Per questo è stata individuata un’area attigua che le ruspe stanno in questa fase liberando con l’abbattimento di muri e altre strutture. Un comitato spontaneo, il Pd e altri gruppi politici hanno mosso critiche al progetto che, a loro giudizio, rappresenta uno «spreco di denaro». Così è scritto in uno striscione attaccato dai manifestanti alla ringhiera della scuola. Il progetto è invece difeso dal sindaco Mario Cicero.

Il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, difende il progetto di abbattimento di una scuola e di costruzione di un’altra contro il quale si è svolto oggi un sit-in di protesta. Cicero parla di una «strumentalizzazione politica» alimentata «dal Pd locale e da pezzi di centro destra». Ricorda che il progetto è passato attraverso il vaglio di organi tecnici ed è stato finanziato alla condizione che venga demolito il vecchio edificio. «Si sono prospettate - dice Cicero - due alternative. La prima: rinunciare al finanziamento e conservare l’edificio attuale, nonostante presenti gravi problemi strutturali, con la consapevolezza di non aver adeguato - avendone l’opportunità - un edificio scolastico alla normativa in materia di sicurezza sismica. L’altra alternativa è quella di accettare la nuova ipotesi progettuale, anche con le relative condizioni e prescrizioni, condividendola con le istituzioni scolastiche». Il sindaco si ripromette di chiedere comunque che non venga abbattuto l’intero edificio scolastico realizzato negli anni Cinquanta ma solo «i corpi realizzati negli anni Ottanta che presentano le maggiori criticità sismiche».

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