«Con tutti gli oggetti di valore che c’erano, hanno portato via proprio il tesoro della nostra Chiesa, è un furto che a noi ha fatto tanto male. Ci sentivamo sicuri». Don Mario Golesano, parroco nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, a Palermo, è turbato come tutta la comunità che frequenta la chiesa di via Bentivegna, una traversa di via Roma. Il furto della pisside con le ostie consacrate è avvenuto probabilmente «giovedì sera - spiega il sacerdote - quando sono tornato per la messa alle 18 ho scoperto tutto. Prima in chiesa c’era stata un’altra messa, poi l’incontro con i bambini e quindi era rimasta chiusa. Abbiamo presentato una denuncia alla polizia. Sentiamo dirci che ci vogliono le telecamere anche in chiesa, purtroppo è come mettere i cancelli dopo che si sono rubati la Santa...».
Un sacrilegio che ha suscitato la reazione dei fedeli della città. Organizzati momenti di preghiera di riparazione anche nelle altre comunità. «Ci hanno chiamato da tutta la diocesi ed anche il vescovo per farci sentire la loro vicinanza in questo momento - aggiunge il parroco di San Pietro e Paolo -, non è che il dolore si attenua per quanto è successo ma a sapere che non si è soli si soffre di meno».
Una brutta vicenda, quella su cui indagano ora i poliziotti, ma che in città si è già verificata anche nel recente passato. «Quando ero parroco a Brancaccio - ricorda don Golesano - era successo un altro furto di ostie. Le avevano mangiate e sputate fra i banchi. Un ragazzino poi mi aveva detto dove alcune erano state buttate e le abbiamo recuperate da un bidone. Sono cose che, evidentemente, a Palermo continuano a capitare». Chi ha rubato non cercava oggetti di valore materiale ma spirituale ed è questo a gettare un’ombra ancora più cupa su quanto accaduto, forse legato a rituali legati al satanismo e che arriva nei giorni dell’Avvento, ad una settimana da Natale.
Di furti, in chiesa, ne sono capitati di recente anche a Sant’Antonino in corso Tukory. In quel caso due borseggiatori aveva portato via lo zaino di una bambina, arrivata in chiesa di prima mattina per pregare prima di andare a scuola. In quel caso fra’ Gaetano Morreale, dopo aver consultato il sistema di videosorveglianza installato per tentare di arginare i furti, aveva inviato le immagini ad un fedele che, da poliziotto, aveva esteso la segnalazione ai colleghi che erano riusciti ad individuare due persone con la refurtiva, scoperte molte ore dopo ad una fermata del bus di piazza Giulio Cesare.
Più difficile per gli agenti riuscire, ora, a individuare chi si è introdotto nella chiesa di via Bentivegna ed ha messo le mani sulla pisside e le ostie. Le telecamere della videosorveglianza della zona, in pieno centro, potrebbero aver immortalato chi ha messo a segno il furto. Ci sono le indicazioni dell’orario in cui avrebbe agito e potrebbero restringere il campo delle ricerche. Una speranza, quella di ritrovare il tesoro della Chiesa, a cui i fedeli della parrocchia si affidano.
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