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La Cassazione: "I migranti possono opporsi al rientro in Libia". Bocciati i giudici di Palermo

Foto d'archivio

Rientra nella legittima difesa, nei termini definiti dal codice penale, la condotta del migrante che, soccorso in alto mare, fa valere il diritto al non respingimento verso un luogo non sicuro e si oppone alla riconsegna alla Libia. Lo afferma la Cassazione, sesta sezione penale, con una sentenza per ora solo anticipata da un’informazione provvisoria, come scrive Il Sole 24 Ore.

La Corte ha così rivisto la sentenza che aveva rifiutato di accogliere le ragioni di due stranieri in fuga. La Corte di appello di Palermo aveva infatti condannato i due profughi a tre anni e sei mesi di reclusione e 52 mila euro di multa, sottolineando piuttosto la necessità di una soluzione politica all’immigrazione clandestina. Per gli avvocati dei due cittadini stranieri la decisione della Cassazione rappresenta un esempio di prevalenza dei principi del diritto internazionale a fondamento del rispetto della dignità delle persone e, nello specifico, sancisce il diritto delle persone soccorse in mare a essere condotte in un luogo sicuro, dove la loro vita non sia più in pericolo.

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