Nell’inchiesta sui falsi in bilancio al Comune di Palermo che ha coinvolto anche il sindaco Leoluca Orlando, il primo a chiedere di essere sentito dai pm è stato l’ex comandante della polizia municipale Gabriele Marchese. L’ex dirigente del Comune è stato interrogato per quattro ore in in Procura dai sostituti Andrea Fusco e Giulia Beux che stanno coordinando l’indagine del nucleo di Polizia economico e finanziaria della guardia di finanza. «Credo di avere chiarito la mia posizione - dice Marchese assistito dagli avvocati Ninni e Giuseppe Reina - Ho presentato una corposa documentazione che attesta la mia gestione del comando e anche tutte le lettere che ho spedito ai dirigenti comunali durante le fasi si istruzione del documento contabile. Mi riprometto a breve di presentare una mia memoria e una perizia per chiarire quanto ho fatto in questi anni in merito alle somme inserite nel bilancio di previsione e relative alle multe per infrazione del codice della strada».
Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle le somme iscritte in bilancio erano sovrastimate per milioni di euro in modo da trovare un punto di equilibrio fittizio fra entrate e uscite. «Ho spiegato le singole cifre e alla fine la differenza reale ammonterebbe a poche decine di migliaia di euro - osserva Marchese - e credo che i miei legali potranno chiarire la mia posizione già nella fase delle indagini preliminari». Gabriele Marchese, indagato oltre che con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando con altre 22 persone fra ex assessori, dirigenti e capi area comunali risponde di falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
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