Da due anni il crack è la droga più usata a Palermo. Costa poco, si trova facilmente, dà effetti molto forti e di breve durata. Giampaolo Spinnato, responsabile del Sert Palermo 2 e direttore dell’Unità dipendenze patologiche dell'Asp del capoluogo siciliano, disegna la mappa delle droghe più usate in città.
La diffusione dalle nostre parti del crack, uno stupefacente ricavato tramite processi chimici dalla cocaina, è piuttosto recente e soltanto negli ultimi due anni è diventata la droga di uso prevalente. E di crack si parla anche nell'operazione Nemesi, che ha portato a 57 arresti nel quartiere Sperone di Palermo.
«Dalla fine dell’epidemia dell'eroina, avvenuta circa vent'anni fa - dice Spinnato - c’è stata una diversificazione dei consumi di droga. Mentre hashish e marijuana hanno mantenuto un loro mercato, la vera novità, invece, è rappresentata dal crack, diventato prevalente: è una cocaina "basata" e con 10 euro se ne può acquistare una dose».
Questa sostanza nasce dall'unione della cocaina che viene «cucinata» assieme ad altre sostanze, se ne ricavano dei cristalli bianchi che poi vengono sciolti all'interno di pipe o contenitori e inalati. «L'ampia diffusione - continua il dirigente dell'Asp - è legata ai costi bassi e così viene utilizzata anche da molti adolescenti». Giovanissimi delle periferie ma non soltanto, molti immigrati, adulti magari con un passato da cocainomane: è questo l'identikit del consumatore tipo di crack. «Dà una grande dipendenza - spiega l'esperto -, molti dei consumatori ad un certo punto non riescono più a farne a meno perché ha un effetto molto forte e molto breve». E proprio la brevità degli effetti incentiva a cercarne ancora, nonostante induca disturbi di natura psichiatrica come allucinazioni e deliri. Fra l'altro, al momento non esistono farmaci che possano limitarne l’uso e possano competere con questa specifica droga, come avveniva per il metadone e l'eroina.
E la cocaina? Meno «droga dei ricchi» rispetto al passato, anche se proprio l'avvento del crack l’ha fatta tornare una sostanza in qualche modo d’élite. «La cocaina - dice Spinnato - dà una dipendenza diversa: sia per il tipo di consumatore, che ha normalmente un'età più matura, che per le caratteristiche chimiche. Oltre ovviamente che per i costi elevati».
Marjiuana e hashish secondo una recente ricerca vengono utilizzati dal 40% dei ragazzi fra i 14 e i 18 anni. «Secondo questo studio quasi duemila studenti di scuole superiori ne fanno uso a Palermo». Il principio attivo di queste due droghe è simile: «La differenza la fa il mercato: la marijuana è più di produzione locale, l’hashish viene importato perché è più compatto e facile da trasportare rispetto all'erba».
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