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Polemiche a Termini Imerese sul riconoscimento di due mamme gay

Divampa la polemica a Termini Imerese nei confronti del sindaco pentastellato Maria Terranova sul cui profilo Instagram è stato condiviso un post sul riconoscimento, da parte del suo Comune, della genitorialità ad una coppia omosessuale formata da due donne che si sono sposate civilmente nel 2019.

Il post e le polemiche

«Vorrei ringraziare il nostro sindaco, che ha permesso a noi di essere famiglia. A Termini Imerese c’è stato il primo riconoscimento di due mamme verso i propri bimbi e questo grazie a te Maria Terranova che con tenacia sei andata avanti per aiutarci a realizzare il nostro sogno: essere genitori di Matilde e Diego ed avere entrambe gli stessi diritti e doveri su di loro». Segue un’affermazione volgare contro i meloniani di Fratelli d’Italia e i salviniani della Lega. L’opposizione offesa ribatte: «Su temi importanti, come la famiglia e le adozioni, ci saremmo aspettati dal sindaco un atteggiamento sobrio e consono al ruolo istituzionale che ricopre - scrive in una nota Licia Fullone, consigliere comunale e commissario cittadino di Fratelli d’Italia - Invece sul profilo Instagram di Maria Terranova sono stati ricondivisi, allegramente, post pieni di volgarità e insulti nei confronti di una parte politica di opposizione. Evidentemente, il desiderio di prendere qualche like sui social - aggiunge - è stato più forte della necessità di tenere unita una comunità che ha il diritto di esprimere opinioni e sensibilità diverse su temi assai delicati. Sperando che si tratti solamente di una leggerezza chiediamo al sindaco Terranova di rivolgere le formali scuse a tutta la comunità».

Il sindaco: «È una battaglia di civiltà»

«È una battaglia di civiltà - dice il sindaco Terranova - perché è giusto che i bambini figli di coppie omosessuali abbiano gli stessi diritti di coppie formate da mamma e papà». Nel frattempo, il post su Instagram sarebbe stato rimosso. Sulla legittimità dell’atto compiuto dal sindaco l’ufficiale dello stato civile del comune - al quale il consigliere comunale Fullone si è rivolto per chiarimenti - ha confermato di essersi rifiutato di firmare l’atto «in quanto illegittimo, atto che invece il sindaco ha firmato», afferma. Tutto l’incartamento è stato già trasmesso alla Procura di Termini Imerese e alla Prefettura di Palermo.

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