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Primi giorni di scuola tra green pass e distanziamento. I presidi siciliani: “Tanti sforzi, ma avvio difficile"

Anna Maria Catalano, presidente dell'Associazione nazionale presidi della Sicilia e dirigente scolastico del Cannizzaro di Palermo

Green pass temporanei (che scadono durante la giornata scolastica), quarantene, il distanziamento, l’abbandono della Dad (salvo nuove disposizioni), i turni in entrata e uscita. L’avvio delle lezioni in tutta Italia in piena pandemia con novità e cambiamenti specifici, sta contrassegnando il secondo anno scolastico dell’era Covid. Come stanno procedendo questi primi giorni di lezione in presenza? Le risposte arrivano da chi deve garantire il rispetto delle regole: i presidi. Anna Maria Catalano, presidente provinciale dell'Associazione Nazionale Presidi della Sicilia, nonché dirigente scolastico del Liceo Cannizzaro di Palermo, prova a far chiarezza nell’anno della ripartenza.

- La procedura per il controllo del green pass del personale scolastico. La piattaforma sta funzionando?

“Perfettamente. Sia perché la piattaforma – spiega Catalano – Sidi del ministero funzione e quindi ci permette ogni mattina di controllare la validità del green pass del personale, sia perché per il pubblico all’esterno utilizziamo la App, sempre fornita dal ministero, in modo che solo chi è in possesso del certificato verde può accedere ai locali scolastici”.

- Quarantena di diversa durata, dai 7 ai 10 ai 14 giorni, a seconda se si è vaccinati o meno. Un rientro, quindi, non uguale per tutti?

«Al momento la durata è stata stabilita dall’Usca e non abbiamo variazioni tra i 7 e i 10 giorni - sottolinea Catalano -  . In questi giorni una verifica ma in questo momento è uguale per tutti».

-  Il rischio assembramenti fuori dalle scuole e la situazione del trasporto pubblico. Quali sono le criticità riscontrate?

«Fuori dalle scuole abbiamo messo in campo tutto quello che potevamo: orari sfalzati per l’ingresso e per l’uscita (del Liceo Cannizzaro, ndr) e anche ingressi diversi perché per fortuna ne abbiamo due. Non abbiamo particolari criticità nel trasporto pubblico. In altre scuole della città, invece, è stato segnalato dai colleghi che ci sono difficoltà perché a volte i ragazzi non riescono a salire sui bus perché sono già pieni. O addirittura alla metropolitana sono stati fatti scendere degli studenti e anche dei docenti perché oltre il numero consentito».

-  Ci sono docenti che hanno avuto assegnata una cattedra e poi non si sono presentati per la presa di servizio. Come se lo spiega?

«Non risultano problemi di questo tipo. Non mi sembra che si sia presentato in altri istituti. Vorrei dire che il Cannizzaro in questo momento sta vivendo una situazione paradossale – spiega Catalano - .  Abbiamo quattro classi in doppio turno pomeridiano perché non abbiamo avuto i locali aggiuntivi chiesti da più di un anno e che dovevano essere reperiti dalla Città Metropolitana. E’ utile ricordarlo».

- Sarà l’anno della ripartenza scolastica?

«È una domanda molto difficile – conclude il presidente provinciale dell'Associazione Nazionale Presidi della Sicilia - . La vera ripartenza si avrà solo quando ci saranno edifici a norma, edifici adeguati, numero di studenti adeguato alla capienza delle aule. C’è una speranza che gli investimenti che saranno messi in campo nel prossimo futuro possano consentire una vera ripartenza della scuola che invece, a mio parere, continua ad essere in gravi difficoltà e non soltanto per il Covid ma per mancanze strutturali ormai decennali. Occorre la ripartenza di tutta la società, di tutte le istituzioni, dei trasporti, della sanità. Il Welfare per le famiglie. La scuola non è un’isola. Non può partire da sola se non c’è un lavoro collettivo ed istituzionale. Speriamo bene per il futuro». Sarà davvero così?

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