Piloti di ieri e di oggi, amici, ex insegnanti e alunni della sua scuola l’Oriani, semplici appassionati. In trecento si sono stretti al figlio Giovanni per l’ultimo saluto a Nino Vaccarella, celebrato al Don Bosco Ranchibile. Sulla bara del campione di automobilismo il suo casco, un ritratto e una maglietta rossa del club Ferrari.
“È stato un uomo che ha fondato la sua vita su valori come la serietà e l’impegno”, ha detto don Domenico Saraniti, il direttore del Don Bosco che ha celebrato la messa. Il presidente dell’Automobil Club Palermo Angelo Pizzuto ha ricordato la sua passione per le Madonie: “Non ha mai dimenticato i luoghi della Targa Florio e passava le estati tra Petralia e Castellana. Teneva che tutti nel mondo lo chiamassero il siciliano”. La figura del vincitore di tre Targa Florio, di corse come Le Mans e Nurburgring, è stata poi ricordata da tanti interventi. Sottolineati da applausi. Infine il rombo di sei motori Ferrari ha dato l’ultimo saluto a Vaccarella che riposa adesso nella tomba di famiglia a Petralia Soprana.
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